ATTENZIONE: CONTIENE IMMAGINI CRUENTE!
IL PAESE DI ALI BABA
(2014)
PREMESSA:
La torre di Babele è, a mio avviso, l’emblema simbolo del Paese Iraq.
Diverse etnie, diverse interpretazioni religiose, pur della stessa natura, un unico popolo che parla la stessa lingua ma che si osteggia e si massacra quotidianamente, senza rispetto alcuno della vita umana, con episodi di ordinaria barbarie che vanno ben oltre un “odio normale”.
La storia recente dell’Iraq fa cadere la responsabilità delle atrocità attuali sugli odi che fanno contrapporre Sciiti a Sunniti dopo la caduta del regime di Saddam che ha governato il Paese da 1979 …..
….al 2003
Le informazioni ufficiali parlano di quasi un milione di morti, Kurdi, Yezidi, Cristiani Assiro – Caldei, Sciiti per la repressione del Partito di Saddam, il Baath.
Quindi 1.000.000 di morti in 24 anni di dittatura, come viene comunemente definito il periodo di Saddam, il che significa circa 40.000 vittime all’anno.
Dalla caduta di Saddam ad oggi, grazie alla DEMOCRAZIA importata in Iraq dagli Stati Uniti, il popolo iracheno vive felicemente con una media di 1.000/2.000 morti al mese.
Ognuno può trarre le dovute conseguenze.
In ossequio al detto “Finchè c’è guerra c’è speranza”, grazie a questo continuo protrarsi di guerra civile, c’è una economia fiorente, internazionale, legata all’ “INDOTTO”.
Il Dio petrolio consente un flusso enorme e spesso sommerso di capitali: armi, tecnologie, ricostruzione, addestramento, bonifica di aree da riutilizzare per scopi vari.
Naturalmente in questo vorticoso flusso di denaro la fa da padrona la corruzione dilagante…..
Ali Baba (senza accenti), ne è l’emblema, solo che i ladroni non sono solo quaranta!
Il Paese vive, di conseguenza, in una grande c contraddizione, povertà..
…..o sfarzo…..
La Sanità è “notevole”, soprattutto nelle strutture private, dove il personale, il servizio e le strutture fanno la differenza….
…ambulatorio polivalente, pulizia eccezionale, infermiera diplomata ….
piena di “diplomazia”, nonostante il velo.
La vita in Iraq è regolata dal destino, gli attentati si susseguono, i morti ed i feriti sono la quotidianità, la gente è assuefatta, succube di una situazione che nessuno pensa di poter sanare.
Viaggiando per le strade ci si rende conto che il dispiegamento di forze di polizia ed esercito è assolutamente di facciata, mezzi (gran parte inefficienti e lasciati dalle truppe USA) e uomini messi in mostra per dimostrare che lo Stato vigila..
Ma ognuno deve prendere le proprie precauzioni, per dormire sonni tranquilli….
In compenso la vita scorre comunque quasi indifferente, chi se la sente può andare in centro a farsi un giro per negozi e mercati, tenendo però in debito conto il rischio di essere coinvolti in qualche esplosione di autobombe..
…pensavo che la mia fosse una taglia forte, ma vista la varietà dei menù ed il ritmo di alimentazione degli iracheni… piccolo breakfast….
…e pranzetti leggeri…
Naturalmente si mangia anche tra le mura domestiche e se qualcuno è reputato una persona importante, oltre al take away….
…si vede preparare delle delizie locali…..
.deliziose carpe del Tigri, dal sapore intenso….
..e dopo una bella mangiata, o magari anche durante, una bella fumata di narghilè….
..nel paradiso dei narghilè…
…e un buon caffè….
..il tutto preferibilmente durante il giorno, perché l’erogazione dell’energia elettrica, in Iraq, è piuttosto saltuaria, grosso modo qualche ora al giorno, la rete pubblica non è il meglio….
..ed i mezzi alternativi sono quanto di meglio la tecnologia possa offrire…
Naturalmente c’è un fiorente commercio di gruppi elettrogeni super affidabili e potenti, milioni di dollari che scorrono nelle mani di imprenditori super ricchi!
CONTINUA………