Da tempo mi solleticava l’dea di mettere piede, anzi le ruote in territorio russo, ma qualche anno fa, mentre mi trovavo in Kyrgyztan per lavoro, il mio collega ed amico, Alan, di San Pietroburgo, mi sconsigliò vivamente di viaggiare, da solo e con un’Harley per andarlo a trovare
Rientrato dalla missione ho dato ascolto ad Alan, ho diretto la “prua” del KING verso altri lidi, ma il tarlo continuava a rodere….
Quest’anno il Balaton, ma l’Ungheria non è la Russia.
Poi, scorrendo l’elenco dei raduni Harley, vedo che ai primi di Agosto ci sarà una settimana di Harley Days a Karpacz, in Polonia, e la Polonia può essere “di strada” per arrivare in Russia!
Bene, quindi, questa volta arriverò in territorio russo, come sempre da solo.
Non mi addentrerò nella Grande Madre Russia, ma mi limiterò a visitare l’enclave di Kaliningrad.
Comincio con approntare le “carte”; entrare in territorio russo, facendo le cose “fai da te”, non è difficile ma nemmeno semplice: Visto delle autorità consolari russe, assicurazione sanitaria, invito dell’albergo, etc etc
Per evitare complicazioni e disguidi , mi affido all’Agenzia viaggi “B & J STELLA” di Palazzolo dello Stella, io mi occupo delle prenotazioni lungo l’itinerario.
Per il rientro, all’avventura, come sempre, non so che strada farò, nè quanti km, a seconda dell’ispirazione del momento.
Il nuovo KING, EG 57341, è pronto e scalpitante, ormai ha superato i 10.000 km in quattro mesi di attività ridotta ……
….. ed è pronto ad eguagliare i suoi predecessori, il mitico DB 14355…
..ed il fratello Junior, DY 46043..
..entrambi venduti con percorrenze chilometriche di svariate decine di migliaia di km!
Il tempo passa ed il visto non arriva…
Oggi siamo al 27, domani partirò per Monaco di Baviera, naturalmente in moto, con il fido Varadero; spero, al mio ritorno, di trovare il visto o dovrò cambiare itinerario, oppure tentare di entrare in Kaliningrad senza visto, facendolo in frontiera, ma penso sarebbe complicato.
Innanzi tutto dovrei andare in Questura ad Udine a ritirare il mio secondo passaporto, poi fidare nella buona sorte una volta arrivato al confine russo.
Vabbè che nel 1971 io ed un collega, entrambi incoscienti, siamo entrati in Berlino, attraversando tutta la Germania dell’Est con le sole carte d’identità….e tesserino militare…
Vedremo.
1 agosto 2017 e a mezzogiorno il visto ancora non si vede…
Nessun problema, se non arriva, giunto sul Baltico, invece di girare a destra, girerò a sinistra!
Ore 17,00, eccolo:
Bene, anzi, molto bene, quindi programmi come da previsioni, si carica la moto e domani mattina si parte, con tranquillità, tanto devo solo fare 600 km, questa volta me la prendo con estrema calma.
Intanto infilo nel bagaglio anche il mio dizionario di russo, qualche anno fa avevo iniziato a studiarlo poi…
2 AGOSTO 2017
Ho deciso di aggiungere il borsone piccolo, non voglio stipare tutto nel grande.
Quindi azzeramento conta km e preso nota del totale sul generale..
Pronto a partire…
La giornata è stranamente splendida, questa volta non ho dimenticato nulla, o quasi, infatti mi fermo in Farmacia a San Giorgio di Nogaro a prendere una pomata antistaminica, l’ultima volta un’ape mi ha punto, in corsa, sotto l’occhio destro..
Imbocco l’autostrada e via!
Sole, sereno, aria frizzante, probabilmente Giove Pluvio ha preso qualche giorno di ferie e non si è accorto che sono partito.
Stop all’area di servizio , l’ultima in Italia, per vignetta e cappuccino e riparto.
Bene ho fatto a prendere la vignetta, un km più avanti c’è il posto di blocco della Polizia Austriaca e della Società che gestisce le vignette.
Il navigatore, impostato per la mia meta odierna, Cesky Krumlov, in Repubblica Ceca, mi fa uscire ad Hermagor e mi fa salire fino a 1.200 metri in mezzo ai boschi!
Bellissimo!
Strada stretta ed a curve ma godibilissima, sicuramente meglio dell’autostrada, si scende a Kreuzen e dopo pochi km rientro in autostrada.
I Tauri con cielo sereno e sole abbagliante meritano una foto…
..ed un sorriso smagliante…
.. non fosse altro perché nel week end appena passato mi sono lavato abbondantemente…sempre sui Tauri!
In prossimità di Salisburgo deviazione a destra, niente ingresso in Germania, si prosegue per Linz, km dopo km si cominciano a vedere le indicazioni della Repubblica Ceca..
Finalmente entro in Cekia, naturalmente subito dopo, a bordo strada, una fanciulla in hot pants, assolutamente abbronzata, tanto da far pensare ad una zingara, sorride e fa cenni ammiccanti a quelli che passano, motorizzati a due o quattro ruote non importa.
Ormai mancano pochi km all’arrivo, ma il navigatore mi indica una posizione non corretta, faccio un paio di giri, imbocco una stradina di campagna, zero assoluto.
Intravedo una signora con un cane, bionda, sui 50, niente male, mi fermo e le chiedo se sa dove si trovi la Pensione U Hamru, lei mi guarda e mi chiede se io sono il Signor Silvio Rinaldi….!!!!
Famoso va bene, ma fino a questo punto…
E’ la titolare della pensione ed aspettava un italiano, tale Silvio Rinaldi, in moto…
Bene, risolto l’enigma della falsa notorietà, stacco i bagagli, sono sudato come uno scaricatore, il titolare mi chiede se gradisco una birra, come si fa a rifiutare?
Una ventina di minuti a godermi una brezzolina e la birra fresca e poi in camera per una doccia salutare.
Speso 64 euro di carburante per 600 km, 11,50 per il Tunnel, Autostrada Porpetto – Tarvisio non so.
La media del consumo è ottima, dai 18 ai 20, per un 1.700 che viaggia carico, niente male.
Purtroppo la pensione non ha ristorante, quindi dovrò farmi una camminatina di qualche centinaio di metri, perché, come mia abitudine, una volta parcheggiata la moto non la muovo più fino al giorno dopo.
Anche qui la gente ha una strada idea del sistema metrico, la titolare mi dice trecento metri dal ristorante, un habituè del posto mi dice 2 km…
Risultato: 1.000 passi!
Il locale è piccolo, una specie di mini birreria dove si può anche mangiare.
Entro, un tavolino occupato da una coppia di amanti clandestini ed il resto vuoto, fuori un tavolo con cinque o sei avventori che mangiano e bevono, soprattutto bevono.
La coppia clandestina si lascia andare ad effusioni, bacini, bacetti, bacioni, strofinamenti più o meno occulti…mah…e si che sono sulla quarantina, lei non male lui…forse ha un buon portafoglio.
Mi alzo, pago e me ne rientro, indubbiamente il prezzo della camera è conveniente, 43 euro , colazione inclusa, ma nella stanza fa caldo, vedremo questa notte.
In ogni caso il locale è cancellato, niente ristorante!
Domani un altro giorno
3 AGOSTO 2017
Come da previsione serale, caldo quasi tutta la notte.
Finalmente verso le quattro un po’ di frescura e quindi si riposa.
Alle sette mi alzo ed inizio ad impacchettare, alle otto scendo per colazione, abbondante.
Il tempo è stupendo, mah….
La titolare della pensione mi chiede se sono veramente intenzionato ad entrare in Russia, da solo e con questo po’ po’ di moto, rischiando di tornare con il treno…eheheheh…
Riprendo la strada, direzione Praga, ma improvvisamente devo uscire per lavori in corso, indicazioni scarse e devo penare per ritrovare la giusta direzione.
Nel frattempo pare si torni alla normalità: nuvoloni neri si addensano..
Ad ogni modo riesco ad arrivare a Praga, tangenziale super congestionata, per cui mi fermo per pit stop di rifornimento al King ed al sottoscritto.
Il King la solita razione di Super..
..ed a me un doping,,,,
Proseguo, il navigatore mi porta in montagna, oltre i mille, per farmi passare in Polonia, anche qui bel paesaggio, verde intenso e..l’asfalto è bagnato, pieno di buche che qualcuno ha pensato bene di riempire con ghiaino, ai lati terriccio e foglie..ci sono tutti i presupposti per rischiare di far scivolare il King, con tutti i suoi 500 kg, carico compreso.
Quindi via la mano dalla leva del freno anteriore e piedino a stretto contatto del pedale del freno posteriore, meglio rischiare una scivolata del posteriore che una chiusura del manubrio!
La pioggerellina mi dà il benvenuto, ma è cosa da poco, giusto per ricordarmi di non farmi illusioni..
Più mi avvicino a Karpacz e più la pioggerellina aumenta, diventando pioggia, non battente ma fastidiosa, per fortuna arrivo a destinazione…
Telefono ed arriva la proprietaria, sui 40, prosperosa e con abbondante cellulite ma mica si può avere tutto dalla vita….
E’ un appartamento completo, con tanto di Wifi, ma, purtroppo, come ieri, niente ristoranti a portata di mano
Chiedo alla Signora indicazioni su punti di ristoro, per colazione e pasti, e qui torniamo al sistema metrico decimale, 600 metri forse 800 per il ristorante, 300 per il negozio di alimentari.
Risultato: circa un km per il negozio, tutti in rigorosa salita ed un paio di km per il ristorante, che coincide con la location dell’evento Polish Bike Week.
Ok, apro i bagagli, doccia veloce, nel frattempo ha smesso di piovere, allora prendo la moto e vado in cerca del negozio e del ristorante, tutte strade in forte pendenza, tanto da rendere complicate le manovre di inversione.
Finalmente trovo il negozio, faccio un po’ di spesa per sopravvivenza, poi cerco il ristorante e trovo la location, di fronte c’è l’Hotel Mercure ed è full di bikers…
Vabbè, anche questa sistemazione è da cancellare, a parte la proprietaria…
Doveroso report della giornata, poi uscirò in moto, per vedere quanta gente c’è e cosa espongono le solite bancarelle, magari mangerò anche un boccone…
A dopo.
Quando ci si mette la sfiga…
Esco, torno allo shop a comprare un sapone. mi manca.
Poi alla location, c’è movimento, ma 99% polacchi, stand ancora chiusi, domani e sabato sarà il top..
Poi vado cercando un Bancomat per fare un po’ di contanti, gira di qua, gira di là, salgo su un marciapiedi e quando scendo, sbrang (!) e si spegne il motore, in contemporanea si accendono tutte, ma proprio tutte le spie sul cruscotto!
Un’occhiata in basso a sinistra: il cavalletto penzola!!!
Evidentemente ho toccato sotto e la molla di ritegno è saltata.
Passa un biker con signora, mi fa segno di aspettare, cerca sotto la moto e mi porge la molla, irrimediabilmente deformata.
Sono quasi le 19,00 e sono in mezzo ad una strada, qui tutti fratelli bikers ma polacchi, quasi nessuno parla inglese.
Fermo una coppia di attempati bikers e cerco di fargli capire qual è il problema, il più anziano parlicchia inglese e si dà subito da fare, una scarica di telefonate, poi si stende sotto la moto (!!!!!) e mi fissa il cavalletto con una delle mie fascette, poi mi indica dove andare per cercare assistenza meccanica.
Lo bacerei!
Mi avvio verso l’Hotel Mercure, sede dell’organizzazione dell’evento, di fronte vedo un gruppetto di fratelli bikers, chiedo se qualcuno parla inglese, uno di loro, il più anziano, mi si avvicina sorridendo e mi chiede se ho bisogno di aiuto!
Quasi come tra automobilisti italiani!
Gli spiego, sono ormai le 20,00 passate, mi consiglia di tornare domani mattina verso le 08,30, sicuramente risolveremo il problema.
Rientro e penso…telefono all’assistenza FMI all’estero, dopo una decina di minuti, l’operatore, sommamente dispiaciuto, mi comunica che l’assistenza copre un sacco di Stati, Repubblica Ceca compresa, ma non la Polonia, buono a sapersi..
Telefono a Raoul, che, disponibile come sempre mi dà delle dritte per controllare gli attacchi delle molle.
Scendo in garage, mi stendo, mi sporco come un meccanico albanese post rivoluzione, trovo l’attacco ma la molla è defunta, completamente deformata.
Poi il lampo di genio, gli amici sono amici, se poi sono fratelli bikers, sono più che amici.
Bendt e Rudy, sono polacchi, vivono sul Baltico, a Gdynia, ma sono polacchi.
Telefonata a Bendt, lui va da Rudy che mi richiama subito, gli mando i dati tecnici della moto, domani mattina va in concessionaria Harley, compra una molla e me la spedisce con UPS urgente a Karpacz, sabato mattina l’avrò qui.
Anche se domani risolverò il problema ne avrò una di scorta, ma quello che è più importante è vedere quanto vera sia la fratellanza Bikers!
Grazie amici!
Ci rivedremo sul Faaker See e sarete miei ospiti!
04 AGOSTO 2017
Dormito poco, mille pensieri su come risolvere artigianalmente il problema, qualora non si potesse professionalmente.
Finalmente penso di aver trovato una soluzione, sempre che funzioni e soprattutto che resista: userò uno degli elastici che mi servono per fissare le borse, sperando che il calore non lo bruci..
..sembra tenere, mi dirigo al Mercure Hotel per vedere di parlare con qualcuno dei responsabili dell’evento.
Bell’albergo anche se dietro il bancone della reception…
..scarpe da ginnastica della receptionist, ombrellino e ventilatore…
Chiedo informazioni alla ragazzina, riguardo la possibilità di avere un soccorso meccanico di poco conto, nell’ambito dell’evento, lei sembra smarrita, comincia a “ravanare” la tastiera del computer e mi dice che in un altro paese c’è un meccanico…
Ribadisco il concetto: assistenza nell’ambito della Polish Bike Week!
Parte per la tangente, nel retro bottega..
Nel frattempo arriva un Biker dall’aspetto duro e puro, gli chiedo se parla inglese, naturlich parla tedesco, ad ogni buon conto mi chiede cosa mi serve, gli faccio vedere la molla rotta, lui la prende in mano e mi dice “andiamo a vedere”.
Nel frattempo riemerge la concierge che, con aria mesta mi dice che lei non sa nulla.
Accompagno il vichingo alla mia moto, lui guarda ed annuisce, mi fa cenno di seguirlo.
Arriviamo, dopo pochi metri, alla terrazza del ristorante dove parecchi stanno consumando il breakfast, ad un tavolo ci sono quattro persone, di cui una notevole, capelli neri, lisci, alle spalle, tutta fasciata in modo appropriato, il che non guasta proprio, di prima mattina, ma nemmeno di pomeriggio.
Prende in mano la molla, fa un sorrisetto e mi dice di tornare alle 13,00 al capannone Harley, dove, probabilmente, potremo sistemare il problema.
A questo punto ringrazio e mi dirigo a fare colazione, non essendo ospite dell’albergo pago ben 39 Zloty!
Buffet imperiale per Bikers affamati!
Naturalmente una bella esposizione di Bikers femminili…
Esco e, parcheggiata vicini alla mia moto, ce n’è una che è sicuramente di qualcuno che sa come godersi la vita..
Rientro in appartamento, il breakfast non vuole saperne di scendere, ci vuole una bottiglia di Pepsi da 1,5 litri che fa effetto di stura lavandini.
Naturalmente niente pranzo e alle 13,00 , come sempre con qualche minuto di anticipo, mi presento all’ingresso dell’area Harley, un buon “vigilante” mi dice che senza accredito non posso entrare.
Gli spiego che devo andare per una riparazione, ma lui è irremovibile, nel frattempo arriva, in moto, la fanciulla di cui ‘stamattina ed entriamo..cosa avrà lei che io non ho??
..forse la moto….
Comunque il maschietto dell’Harley mi dice che non hanno né la molla né eventuali attrezzi, perché hanno portato solo merchandising.
Però conosce un meccanico, non ufficiale Harley ma che lavora sulle creature di Milwaukee, ad una ventina di km , lo chiama e mi assicura che farà in modo di “metterci una pezza”.
Partenza, dopo 19 km intravedo l’officina, in effetti ci sono tre Harley nel cortile, ma mi sovviene Madrid…
Io però devo solo sostituire una molla esterna.
Il meccanico è indaffarato con la carburazione di una Suzuki…
ma mi dice che mi sistema il cavalletto, esce con un paio di pinze e mi stacca l’accrocco che avevo preparato io, lo guardo e gli chiedo se me lo sistema, lui annuisce ed io gli dico che aspetto.
Lui continua con il suo Suzuki, dopo una ventina di minuti esce il titolare, che parla inglese, lui(!!!), e mi chiede cosa mi serve, risposta ovvia: “sto aspettando che mi monti la molla!”, mi guarda e mi dice che l’ha montata subito appena arrivato..
Onestamente non me ne sono accorto, chiedo quanto devo, 10 ZLOTY!! Pari a 2,36 euro, molla e lavoro compreso….
Devo trasferirmi in Polonia!
Rientro, pit stop per rifornimento, così domenica mattina potrò viaggiare un bel pezzo senza fermarmi.
All’ingresso dell’area hanno montato la struttura gonfiabile e ci sono le fanciulle che distribuiscono bevande di benvenuto, oltre ad appiccicare il bollino!
Parcheggio e mi faccio un giretto, niente di nuovo, soliti stand
.. anche Deemeed con le borse, vado a salutare ma Tomasz non c’è, mi dicono che è in ferie con la famiglia, bene, ci vedremo al Faaker See.
Nel parcheggio qualche moto….
Rientro, urge una doccia e l’aggiornamento del Report..
La stanchezza si fa sentire, per cui cena a casa, birretta ai mirtilli (!!!), ne ho preso un paio di lattine da portare all’amico Maurizio, per alleviare il suo stato di non idoneità biker temporanea!
Poi un po’ di Francese, nel caso si presenti un’opportunità di lavoro in Repubblica Democratica del Congo.
05 AGOSTO 2017
Sembra impossibile ma quando mi fermo da qualche parte smette di piovere, oggi bella giornata, anzi, direi splendida….
…questa casa è veramente in una bella posizione, tranquilla ed ha anche i miei passatempi preferiti…
Mi preparo per andare a fare colazione, scendo e trovo davanti alla porta del garage un trike con targa Ceca, bello, nero e cromato, ma a quanto pare, il proprietario non ha assoluta fiducia nei suoi freni…
Mi muovo, arrivo quasi in cima alla salita, mi fermo per far passare una macchina e tocco il cavalletto che mi pare stia scendendo e…si sgancia la molla!!
Non bestemmio perché è peccato, soprattutto nella cattolicissima Polonia, ma un pensierino cattivo a quel maledettissimo marciapiedi che mi ha distrutto la molla di ritorno…
..ma veramente non sarebbe proprio colpa del marciapiedi, ma di quel fesso che guidava la moto…
Torno in garage, guidando in discesa, in prima al minimo e mantenendo il cavalletto con il piede.
Appoggio la moto al muro e riaggancio la molla di recupero, speriamo bene, in teoria dovrebbe arrivarmi quella originale da Gdynia, entro mezzogiorno, l’amico Rudy l’ha spedita ieri con corriere espresso..
..se così fosse riuscirò a farmela montare prima che chiuda l’officina alle 14.00
Per cui veloce breakfast ipocalorico…
..qualche passaggio di buon auspicio….
..e qualcuno per rovinare la digestione…
..d’altra parte, per par condicio, ci deve essere anche qualche pecca, che però dovrebbe avere il buongusto di capire che il tempo è passato…
Rientro veloce in Hotel per aspettare il corriere.
Verso le 16,00 nessuna notizia per cui esco per farmi un giretto alla location e per comprare qualcosina da mangiare stasera.
Sono l’UNICO ITALIANO!
E’ vero che è una Polish Bike Week ma uno straniero, dico uno, a parte Cechi e qualche raro tedesco, non c’è.
Quando arrivo alle transenne vedo il putiferio!
Tutti in colonna in ambo i sensi, scarichi al massimo, gente ovunque…
..e poi , nonostante il caldo notevole, ci sono prodotti locali che emanano calore, cucinati…
..o al naturale…
Meglio rinfrescarsi con una bevanda moooolto fresca ed analcolica!
Bene, anzi, male, non c’è ancora traccia del corriere.
Se non mi arriva il pezzo di ricambio dovrò cambiare i miei programmi, entrare in Russia con la moto non al 100% di efficienza non mi stuzzica neanche un po’.
Se lunedì la Concessionaria Harley di Gdansk (Danzica) è aperta, potrei ritardare un giorno, chiamando l’albergo, in ogni caso aspetto le 20,00 prima di prendere qualsiasi decisione.
Come temevo, il corriere non consegnerà il pezzo prima di lunedì, quindi dovrò cambiare i miei piani.
Naturalmente, salvo problemi con l’Agenzia, il viaggio in Russia dovrei farlo. , ho già chiamato l’Hotel Moskva di Kaliningrad e per loro non ci sono problemi a cambiare date di check-in e check-out se il Voucher viene corretto dall’Italia.
Il visto mi copre dal 7 al 12, quindi se entro l’8 ed esco l’11 sono a posto.
Perciò domani Karpacz – Torun, come da programma, lunedì Torun – Gdansk per sistemazione molla originale presso la Concessionaria Harley.
Poi una bella serata con i fratelli Bikers Rudy e Bendt, che si sono prodigati per assistermi e non per causa loro, non sono riuscito a risolvere definitivamente il problema.
Ma l’amicizia e la fratellanza Biker va ben oltre.
Quindi si prevede una bella serata!
Martedì mattina attraverserò il confine e visiterò la Enclave di Kaliningrad, un paio di giorni e poi rientro in Polonia.
Penso di passare da Berlino – Colonia – Monaco ma non faccio piani, vedremo,
06 AGOSTO 2017
Anche questa notte mi sono arrovellato, speriamo che la molla di ripiego regga, devo fare 460 km, non sono molti, ma si sa mai….
Un piccolo scongiuro è d’obbligo ed in considerazione che questo sito potrebbe essere visitato da gentili Signore, limitiamoci al classico…
Tanto per cominciare bene vedo che il cielo si è rannuvolato, certo, qualcuno lassù ha avuto notizia che oggi mi sarei mosso….
In effetti le previsioni davano pioggia durante la notte, mah..speriamo sia lo strascico, nel dubbio coprirò i borsoni con il magico Huge Jellow Condom, si sa mai.
Preparo le borse, è presto, ho appuntamento con la Signora alle 10,00 ma preferisco accelerare.
460 km sarebbero niente se fossi tranquillo, ma l’incognita mi suggerisce di non perdere tempo.
Imposto il navigatore …
e mi preparo alla partenza, mentre sistemo i miei bagagli, arrivano anche i Cechi proprietari del Trike, operazioni di carico anche per loro, praticamente hanno fatto un giorno, sono anzianotti e si godono i viaggi senza paura di scivolare in piega!
Devo dire che queste borse della Deemeed mi soddisfano pienamente, sono modulari ed hanno una grande capienza, resistono discretamente all’acqua e sono robuste, soldi ben spesi.
Il primo borsone, quello grande lo acquistai a Patrasso, sette anni fa e da allora mi ha accompagnato ovunque, saldamente fissato sullo schienalino del King, l’altro è seguito a ruota, ed entrambi hanno macinato km e preso pioggia.
Finalmente arriva la Signora, dispiaciuta per la mancata consegna del pacco, le faccio notare che era una spedizione particolare e che la condizione indispensabile era che il pacco fosse recapitato entro la giornata di sabato.
Assolutamente d’accordo ed esprime un giudizio poco lusinghiero sul Vettore, poi quando sente che dovrei essere diretto in Russia, Kaliningrad, mi guarda come mi ha guardato la precedente titolare dell’Hotel U Hamru e mi chiede se sono cosciente del fatto che con una moto del genere, da solo, potrei rischiare di tornare a casa in treno.
Entrambe le Signore devono avere amici, parenti o conoscenti che lavorano nelle ferrovie di Putin.
Mi avvio, tutto funziona, la strada è piena di pozze d’acqua , segno che durante la notte le previsioni sono state rispettate.
La temperatura è calata notevolmente, in certi tratti i cartelli luminosi segnano 22 °!
Il tragitto è vario, strade strette, strade normali, specie di autostrade, autostrade in una continua alternanza, con continui cambi di limiti di velocità e presenza di numerosi autovelox.
Il traffico è sostenuto, molti Bikers, parecchi di ritorno da Karpacz.
Il cielo si mantiene “tranquillo”, nuvole abbastanza compatte ma sparse, sembrerebbe che la pioggia non sia in agenda, in compenso c’è un forte vento, da Ovest, quindi per me che dirigo a Nord un fastidioso e costante soffio di traverso, con folate che comportano attenzione e manubrio ben stretto.
Sono passate un paio d’ore, sto viaggiando tranquillamente quando sento un forte bruciore all’altezza del sogolo del casco, vuoi vedere che ho fatto bene a fermarmi a San Giorgio di Nogaro a prendere la pomata antistaminica?
Cerco un posto per fermarmi, naturalmente sembra fatto apposta, strada stretta senza piazzole…
Il bruciore aumenta, per cui mi fermo appena fuori bordo strada, tiro fuori la pomata e mi ungo, sollievo quasi immediato!
Finalmente in vista di Torun, meta della mia tappa odierna, domani mi sposterò a Danzica, Gdansk in polacco, e finalmente metterò la parola fine alla Saga della Molla!
Ho fissato questa tappa per essere a pochi km da Danzica, circa 200, in modo da essere al riparo da inconvenienti possibili e dovuti ad un lungo percorso.
La concessionaria Harley è aperta dalle10.00 alle 18,00 e spero di esserci verso mezzogiorno, Rudy sarà là ad attendermi, poi cena con lui e Bendt probabilmente a base di molluschi e crostacei del Baltico!
Arrivo in Hotel e il Concierge mi chiede se desidero parcheggiare la moto in garage!!
Quando gli rispondo che preferisco dormire io all’addiaccio piuttosto che la moto incustodita sulla strada, mi guarda strano, il buon Piotr (questo è quanto scritto sulla targhetta) non sa…
L’aria continua a soffiare, dalla finestra della camera si vedono i rami degli alberi in movimento, nonostante siano in posizione riparata.
Ad ogni buon conto anche questa sistemazione è da scartare, pur essendo al margine della città vecchia, il cui perimetro dista pochi metri, non ha ristorante, solo Breakfast mattutino, nemmeno il bar!
Solita cerimonia: stanza, borsoni aperti, doccia, aggiornamento sito e tra una mezzoretta una camminata in cerca di un ristorante, e non mi va per niente perché il ginocchio protesta, devo pazientare ancora un mesetto per operarlo e nel frattempo duolicchia, anche in moto devo cambiare spesso posizione.
Pazienza, c’è di peggio, pensate a quella povera molla, distrutta completamente…..
Decido di fare comunque una camminata, magari anche per mangiare un boccone, visto che il pranzo è saltato
Chiedo al concierge se posso trovare un ristorante dove poter mangiare qualcosa di locale, a piedi nella città vecchia, e mi dice che prima delle 20,00 non apriranno.
Mi avvio , in effetti l’architettura non è certo moderna, molte chiese…
ed a dire il vero, non ho visto tracce di islam..
Qualche stranezza…
..in Italia di cose strane ne ho viste tante, ma il “Confucio Classroom College” mi mancava!
Mentre cammino butto l’occhio nelle strade traverse e….non ci posso credere!
Tendoni con tavolini, parecchi ragazzi seduti che fumano il narghilè!
Mi prende la nostalgia, guardo e riguardo ma non vedo locali sulla strada, eppure da qualche parte devono pur essere arrivati.
Noto una scaletta che dal piano stradale scende, normalmente nei sottoscala, ma vedo dei manifesti…scendo, entro, bancone di legno, due ragazzi ed una ragazza, una rastrelliera di narghilè da far paura a quelli di Bagdad, localini separati con sedie, puf, divanetti, tappeti…mi sento a casa!
Un bel narghilè alla menta…
quando ci vuole, ci vuole!
Una quarantina di minuti e poi esco all’aria aperta in cerca di un locale dove mettere qualcosa sotto i denti, possibilmente non una pizza.
A occhio c’è una discreta vita serale, notturna non so..
Pizzerie ce ne sono, una “Da Giuseppe”,,(!!!), proseguo e trovo un ristorante, speriamo bene..
Menù, chiedo una tartare, me la portano velocemente, piccola ma si presenta bene…
E’ molto buona, e poiché il mio stomaco non è ancora completamente rifornito, ne chiedo un’altra.
Camerierina carina, torna dopo meno di un minuto e mi dice che è spiacente ma la cucina è chiusa, guardo l’ora: 22,02!
Vabbè, vedremo se Giuseppe fa pizze degne di questo nome.
Incredibile, tutti i locali stanno chiudendo, alle 22,00 non ce n’è più per nessuno ed ovviamente sparisce anche la gente.questi dovrebbero capire che non è che devono chiudere perché la gente sparisce alle 22,00 ma che la gente sparisce perché loro chiudono!
Mah…fosse inverno e facesse freddo, lo capirei, ma in piena estate, pure le gelaterie!
Rientro, prendo una Coca dal frigo bar alla reception, dico alla concierge (è quella del turno di notte) di metterla sul conto della camera, non si può, solo cash e moneta locale, quindi???
Guarda in che camera sono, allarga un sorriso da orecchio ad orecchio e mi chiede , in italiano, se sono italiano.
Ha studiato e lavorato in Italia e ci vorrebbe tornare, se sapesse….
A domani.
Pensierino della sera: il mio amico Benigno, nonché barbiere di fiducia, di Pertegada, quando ha saputo del mio viaggio e della mia propensione a muovermi in solitaria, ha espresso perplessità, e mi ha chiesto come faccio a superare eventuali momenti di sconforto lungo la strada, non avendo nessuno con cui condividerli .
Risposta: negli attimi di sconforto mi appoggio alla moto, ci salgo su e macino km!
07AGOSTO 2017
Sveglia prima del previsto, come sempre.
Preparo i bagagli, questa è la cosa peggiore: ogni giorno apri e chiudi!
Scendo a far colazione, quattro chiacchiere con la Receptionist che mi spiega che i locali chiudono alle 22,00 solo la domenica, durante la settimana sono aperti fino ad oltre mezzanotte.
Sono le 08,30 e mi muovo, stando a quanto dettomi ieri sera ci dovrei mettere un tre ore ad arrivare a Dansk.
La strada è scorrevole, il traffico più che leggero, la giornata è bella, che volere di più dalla vita?
Mi fermo a fare rifornimento in un’area di servizio dall’aspetto “importante”, compro anche un estintore, ho letto da qualche parte che in Russia è obbligatorio.
L’ultimo tratto è con il “BILETU”, hanno imparato anche qui a far pagare il pedaggio ed è per questo che c’è meno traffico, i polacchi non vogliono pagare e fanno percorsi alternativi.
Così arrivo davanti alla Concessionaria Harley alle 10,30, cioè almeno un’ora prima del previsto.
Mando un SMS a Rudy che mi dice che arriverà in una quarantina di minuti , visto che mi aspettava attorno a mezzogiorno.
Faccio inversione di marcia e parcheggio davanti all’ingresso.
Entro, saluto, parlano inglese!
Mi presento e quando dico che sono Silvio, l’amico di Rudy mi sorridono a dentiera completamente spalancata.
Mi chiedono della molla…
Bene , ne hanno ordinato una nuova che dovrebbe arrivare nel pomeriggio, nessun problema, ho tempo fino a stasera.
Mi guardo attorno, vista la loro disponibilità decido di comprare qualcosa, nella fattispecie: una maglia con il logo di Dansk HD ed un paio di pedane per Highway, le mie si stanno rompendo, ma sono da ordinare, arriverebbero domani, quindi , visto che sono in ballo ordino anche una molla di riserva, si sa mai…
Ritirerò il tutto l’11 al ritorno da Kaliningrad.
Nel frattempo arriva l’amico Rudy, abbraccio affettuoso, poi parla con i ragazzi e questi smontano la molla da una moto in esposizione e la montano sulla mia!
Potenza del Rudy!
Partiamo ed andiamo alla città vecchia, molto interessante e piena di turisti, Rudy è un perfetto cicerone ed è anche molto gentile e generoso.
Visitiamo un laboratorio dove si preparano oggetti con l’ambra…
… e mi regala un elefantino porta fortuna.
Proseguiamo e mi fa dono di una mini bottiglia di GOLDWASSER, acqua con scaglie d’oro che si trova in natura in Dansk..
Poi un bel giro turistico sulla ruota panoramica, si vede tutta Dansk, bellissimo!
Sosta per il caffè…
…e poi ci dirigiamo verso la spiaggia di Gdynia, piena di gente, più o meno interessante…
Foto di rito davanti alla casetta dei pescatori, l’hanno costruita in memoria dei colleghi morti in mare, semplice ma molto significativa.
Mangiamo una tartare di pesce ed una zuppa, pesce ottimo e fresco!
Decidiamo di andare verso casa, Bendt sta pulendo il garage o almeno dovrebbe avere finito.
In effetti spunta appena parcheggiamo le moto davanti a casa di Rudy.
Mi sistemo da Rudy perché è da solo, mentre Bendt ha la Signora e non voglio recare disturbo.
Saluti di rito e solita cerimonia dello scarico bagagli!
Poi saliamo sull’utilitaria di Rudy….
..ed andiamo in centro a mangiare un boccone : ribs, patate e contorni vari.
Naturalmente non riesco a mettere mano al portafolglio!
Un giretto a piedi sul molo per aiutare la digestione, poi rientriamo e ci sediamo in giardino per il bicchierino della staffa.
Entrambe le case hanno un giardino grazioso, piccolo ma estremamente curato, sono ville a schiera ma molto eleganti, la zona sembra molto tranquilla ma Rudy mi mette il bloccaruote…
L’interno vede predominare il legno, bello e molto intimo.
Io dormo in mansarda e dormo benissimo!
A domani.
08 AGOSTO 2017
Alle 05,00 sono già sveglio, ma sta diventando un’abitudine durante questo viaggio.
Resto a poltrire e poi, con estrema calma, mi alzo.
Doccia ed impaccamento, aspetto di sentire cenni di vita dabbasso, Rudy ha detto che si alza alle sette, quindi aspetto.
Appena sento un po’ di tramestio scendo con i borsoni, Rudy ha già la tazza di caffè in mano, black coffee, naturlich!
Ci accomodiamo in giardino ed aspettiamo che si faccia vivo Bendt.
Non passano cinque minuti che si affaccia alla staccionata, è andato a fare una camminata con il cane.
Caffè anche per lui, o meglio caffè e sigaretta per entrambi, fumano parecchio.
Carico i bagagli e poi andiamo a prenderci il doveroso breakfast in un locale poco lontano.
Bendt a piedi con la cagnetta, Cavalier King, Rudy con la macchina ed io con il King.
C’è un sole splendido e la cosa mi preoccupa, fino ad ora, a parte quel poco di pioggerellina all’arrivo a Karpacz, ho avuto sempre bel tempo…
Finita la lauta colazione, saluti fraterni, Bendt torna a casa, Rudy mi farà da battistrada fino all’imbocco della strada per Kaliningrad, poi rientrerà in città per andare al lavoro.
Aver amici così significa non dover temere nulla!
Mi accompagna per un bel po’ di km e poi, come stabilito, aziona le quattro frecce e svolta, io proseguo.
Stanno realizzando un nuovo tratto di autostrada per cui l’andatura si fa modesta .
A circa 50 km dal confine mi fermo a fare il pieno, vorrei evitare di fare rifornimento in Russia, pare che la qualità del carburante non sia al top.
L’ultimo tratto è molto bello, diritto ed in mezzo al verde.
In lontananza intravedo la barriera polacca, imponente ed un grande piazzale con parecchie porte.
Rallento, alzo la visiera del casco, ma ben lontano dalla barriera vera e propria c’è una sbarra abbassata ed un semaforo rosso.
Quando arrivo in prossimità la sbarra si alza ed io procedo.
Una giovane, bella e bionda fanciulla in uniforme da Doganiera mi fa cenno di fermarmi, scendo e le do libretto e passaporto, lei controlla il numero di telaio e passa il tutto alla collega all’interno del gabbiotto, si intravedono i capelli biondi, ma i tratti del volto non si riesce a distinguerli.
Dopo qualche minuto mi restituiscono i documenti e posso muovermi, chiedo alla gentile fanciulla, in inglese, se vuol venire a fare un giro in moto, mi pare che non disdegnerebbe.
Passo in territorio Russo, una Poliziotta bionda , sempre giovane, ma non parla inglese, mi chiede i documenti, atteggiamento benevolo.
Improvvisamente suona un allarme, tipo antifurto, la fanciulla cambia immediatamente modo di fare, fa salire in macchina quattro polacchi fermi alla barriera, poi mi si avvicina e mi ispeziona tutto l’ispezionabile: bauli laterali, borsa piccola e borsa grande, poi mi fa spostare più avanti all’altezza del gabbiotto dell’immigrazione.
Fogli da compilare.
Altra Poliziotta bionda, sui 40/45, mi assiste nella compilazione e poi passa il tutto ad un’altra collega, sempre bionda (probabilmente se non sono bionde non le arruolano!) .
Questa è più in carne, nel posto giusto a quanto mi è dato vedere, ed è anche più cordiale, finito di registrare mi saluta con un bel “ciao” e quando metto in moto e le passo davanti mi sorride ed agita la manina…
Magari si duole di non poter salire sull’Harley….
Lasciata alle spalle la barriera russa…
Ora sono in territorio delle Federazione Russa, finalmente!
Da questo momento non posso più fare affidamento sul navigatore, il Garmin non riconosce l’enclave di Kaliningrad, quindi seguo le indicazioni che dopo pochi km sono solo in cirillico..
Riesco ad imboccare la strada che porta in centro, traffico intenso ed a volte bloccato.
Mi affianco ad un autobus e chiedo all’autista dov’è l’Hotel Moskva, Prospekt Mira 19 , mi guarda e mi fa un cenno come a volermi indicare che devo salire da qualche parte,
Ringrazio e proseguo, in effetti, più avanti a sinistra c’è un cavalcavia, che imbocco senza indugi.
Vedo che mi sto addentrando in centro, ma da qui a vedere dove sia la Prospekt Mira….
Intravedo un taxi parcheggiato sulla destra, nel mio senso di marcia, stoppo il King e chiedo all’autista se mi accompagna, a pagamento obviously, all’Hotel.
Così è, io non ci sarei arrivato.
10 euro ben spesi!
Entro in Hotel, ha visto tempi migliori..
,
c’è una vecchia impiegata che mi chiede il passaporto, ma prima di tutto le chiedo dove sia il parcheggio privato e free, mi accompagna ad una finestra che dà sul retro, c’è un parcheggio ampio, scoperto, ma con una sbarra all’ingresso ed un guardiano, speriamo bene…
Stacco le borse, svuoto la tasche laterali e mi rendo conto che le lattine di birra che ho comprato per Maurizio sono scoppiate per il caldo!
Pazienza, pulizia a casa.
Rientro alla Reception, sono madido di sudore, c’è un’altra impiegata, più giovane ma mi pare altrettanto scostante.
Ad ogni buon conto, camera 327, poi si vedrà.
Internet solo su iPhone, non riesco a collegare il tablet!
Doccissima, svuoto i bagagli e poi vado a fare un giretto nelle vicinanze, Bancomat per 5.000 rubli, pari a circa 70 euro
ci sono diversi ristoranti, intravedo un London Restaurant, entro, tutta Guinnes, così mi abbevero guardando una partita sul mega schermo.
Rientro, il tablet ancora non accetta di connettersi, ergo, compilo il report odierno e lo pubblicherò appenna disporrò di una connessione.
Finalmente ci sono riuscito!
Pubblico i post, poi, dal momento che sono le venti, me ne vado a mangiare un boccone, quando torno vedrò di postare anche le foto.
Decido di provare il ristorante “Trattoria Parmesan”, a fianco dell’albergo, è pieno di gente; all’esterno una dozzina di Signore russe tutte “in tiro” che si stanno fumando la sigaretta post prandiale, o forse non è proprio post, visto l’andirivieni, direi “durante prandiale”.
Una camerierina mi si avvicina e mi chiede qualcosa in russo…
Ci capiamo in inglese, il suo un po’ peggio del mio.
Tavolo, ordino una birra russa e tutto pesce.
Squisito.
Vedo parecchi mangiare pizza, probabilmente non ne hanno mai assaggiato una italiana.
Per chiudere in bellezza, succo d’arancia e Vodka “Grey Goose”, totale 1.200 rubli!
Ragazzi, con 17 euro noi a stento mangiamo una pizza..
09 AGOSTO 2017
Non lo immaginavo ma mi sveglio alle 0500….
Rigirarsi nel letto non è certo un problema, salvo un improvviso e forte crampo alla gamba, passa, con calma ma passa.
Ora cerco di organizzare la giornata, il tempo è splendido, vediamo cosa mi consigliano alla Reception, sperando che ci siano altri addetti, perché le due di ieri non hanno un atteggiamento molto incoraggiante.
Verso le 08,30 scendo a far colazione, l’ambiente è scadente, abbastanza varietà di pietanze ma molte pecche.
Innanzi tutto il personale, ragazze che pensano più a Whatsapp che a servire i clienti…
La macchina del caffè non funziona.
Mah.. il regime qualche strascico lo ha lasciato, quando la proprietà non è la tua..
Seduto al tavolo mi sto controllando la posta, dopo una quindicina di minuti una cameriera mi chiede se voglio ancora il caffè, ovvio che si.
Avevo pensato di visitare lo zoo, anche se non amo particolarmente queste strutture, ormai gli animali dovrebbero vivere nel loro habitat, tenerli chiusi, per quanto grandi possano essere gli spazi, non li rende certo felici, ma poi decido di andare al Fishermen Village, non è lontano da qui.
Prima di prendere un taxi, chiedo alla Consierge quali sono le tariffe per queste distanze perchè non voglio farmi fregare.
Ho dato volentieri i 10 euro a quello che mi ha portato fino all’albergo ma questa è un’altra cosa, sono quasi 800 rubli, il costo di due Guinness!
Il prezzo della corsa per il Village è di circa 180 rubli, quindi chiamiamo il taxi.
Il problema è che ho una banconota da 5.000 e nemmeno in albergo hanno da cambiare.
Vado in Banca, giusto a lato dell’albergo, vedo gente in coda ma non capisco quello che è scritto sui tabelloni luminosi.
Chiedo ad un’impiegata, dicendole che ho un taxi che mi aspetta, dopo diversi tentativi riesce a farmi passare in cassa.
Torno in albergo e naturalmente il taxi se n’è andato, ne chiamiamo un altro, l’autista è leggermente spericolato, il percorso è abbastanza lungo ed il traffico intenso, vista l’ora.
All’arrivo mi chiede 150 rubli!
2,12 euro!
Devo proprio chiedere quanto costa la benzina.
Il piazzale è delimitato da un edificio datato, comprende un ristorante “lo skipper”, una torre faro, negozietti vari che vendono principalmente ambra ed alcuni bar.
Prima di continuare mi siedo qualche minuto su di una panchina, vicino ad un vecchio marinaio che non dà confidenza…
Mi faccio una camminata a vedere la cattedrale, un complesso imponente..
poi attraverso il ponte e mi accorgo che il corrimano, in ferro battuto, è zeppo di lucchetti, anche qui il virus degli innamorati, c’è un lucchetto mastodontico a forma di cuore….
…sicuramente un fabbro innamorato!
Torno sul lungo fiume, ci sono delle barche per giri turistici, ma non c’è nessuno, è naturale, è presto..
Mi siedo ad un tavolino ed ordino un piccolo breakfast con blak coffee, così, giusto per passare il tempo…
Arriva un ragazzo che mi dice che la prima barca partirà alle 11,45, quindi ho ancora quasi un’ora, ne approfitto per sgranchirmi le gambe, il crampo di stamattina ha lasciato il segno.
Al momento prefissato “mi imbarco”, parolona altisonante!
Siamo in quattro: due attempati signori russi, una pulzella bionda sui 30 ed il sottoscritto.
Si salpa!
Giro dei canali con spiegazione in russo che io comprendo alla perfezione…
ma mi interessa il paesaggio, quello che dice la cassetta registrata non mi interessa, passiamo davanti al museo navale, con alla fonda diverse imbarcazioni ed anche un vecchio sottomarino.
Virata e rientro.
Guardo l’ora: 13,30, bene penso di rientrare,forse mangiare un boccone al London, aggiornare il sito e poi andare a visitare lo zoo.
C’è un taxi parcheggiato, l’autista è un giovincello capellone, gli do l’indirizzo ed il nome dell’albergo e partiamo.
Non parla inglese, mi dice però che è siberiano e mi chiede se voglio fare EKZKURZIA, gli rispondo di no.
Fa una strada strana per riportarmi in albergo, passando davanti al museo navale.
All’arrivo gli chiedo quant’è, mi dice 300, ora non è certo la differenza di un euro, ma mi secca farmi prendere per i fondelli, quindi gli faccio capire che è il doppio della tariffa reale e visto che sono generoso gliene lascio 200.
Mentre scendo lui continua a bofonchiare, ma non è un mio problema.
Dilemma: dove vado a mangiare un boccone?
Mi trovo a circa 70 metri dal London, per cui decido per una porzione di Fish & Chips con birra belga, perchè quella russa, a parere del barman , fa schifo.
Il locale è abbastanza frequentato, anche da bellezze Pre-Perestroica che cercano di rendersi interessanti…
..da notare il fiocchetto rosso tra i capelli…
Appena rientro in albergo chiedo alla Consierge se domani mi trova un driver anglofono per andare a fare un giro sul Baltico, ovviamente pagherei la giornata ed anche il pranzo.
Mi dice che si darà da fare.
Camera, l’aggiornamento del sito mi porta via più tempo del previsto, mi accorgo che sono quasi le sei.
E’ ora di andare allo zoo, l’ingresso è di fronte all’albergo.
La Consierge mi dice che ancora non ha combinato ma che sta aspettando una risposta.
Noto che il cielo si è rannuvolato, vuoi vedere che….
Niente di strano se il ritorno dovesse essere umido.
Entro e mi aggiro per i sentieri che fiancheggiano le gabbie, molte sono vuote, quelle abitate sono abbastanza trascurate e gli animali all’interno non sprizzano felicità, anche il tapiro è stufo…
…aveva la gamba di riserva che strusciava per terra, piano piano, dalla noia ha “tirato ii remi in barca”!
Bene, la visita è terminata, prima di cena una Guinness si impone.
Appena entro in albergo mi avvisano che c’è un problema con la prenotazione, l’Agenzia ha accorciato un giorno, praticamente ha indicato l’8 invece del 7 per il check-in ma ha lasciato invariato il check-out, cioè il 10.
In questo modo dovrei pagare un giorno che in effetti ho già pagato.
Email a Palazzolo dello Stella, sono quasi le 19,00 quindi la leggeranno domani…bugia, mi arriva la risposta nel giro di mezz’ora, domani mattina chiameranno direttamente l’albergo.
Novità non ce ne sono per cui decido di non scendere nemmeno a cena, la Guinness basta ed avanza.
Guardando il soffitto della stanza vedo ben due rilevatori di fumo, biricchini….
Domani farò una serata di addio!
10 AGOSTO 2017
Nessuno mi chieda a che ora mi sono svegliato.
Dopo aver fatto colazione mi dirigo alla Reception, non prima di aver buttato la solita occhiata nel parcheggio dove il mio King poltrisce e sicuramente si annoia.
La solita , gentile impiegata mi chiede la chiave elettronica della camera per poter aggiornare il check-out, perfetto.
Dispiaciuta mi dice che non è riuscita a combinare per la macchina, nessun problema, tra l’altro il cielo si sta rannuvolando parecchio.
Quattro passi fuori dall’albergo, nonostante tutto le Mercedes abbondano…
Adiacente all’albergo c’è un caffè, sembra ben frequentato…
..entro e mi faccio un English breakfast…
..con doppio Black coffee, poi esco con l’intenzione di farmi una camminata, ma inizia a piovere, per cui ritirata strategica in albergo.
Peccato avevo in mente di fare un bel giro con il grande vaporetto.
Ne approfitto per aggiornare il post, sono indietro di più di un giorno e richiede tempo, nel frattempo speriamo che spiova.
Verso le 15,00 smette di piovere, sembra che addirittura si stia rasserenando..
Approfitto, scendo nel parcheggio e comincio a sistemare le borse laterali, da quella di destra tiro fuori le lattine di birra ai mirtilli, una pare integra, l’altra non dà segni di rottura, ma si sente che non è piena.
Asciugo quello che c’è sul fondo e rimetto il Big Jellow Condom, da non confondersi con lo Huge Jellow Condom, che è quello che ricopre entrambe le borse, si sa mai che stanotte ripiova.
Butto tutti i cartoni bagnati , lavo lo straccio ed esco a fare una camminata.
Vista l’ora mi faccio l’ultima Guinness with nuts in Kaliningrad.
.. guardandomi uno stupendo documentario dedicato al mare, acquari, immersioni in apnea e con autorespiratore, surf.
Proseguo per Prospekt Mira, qui con i monumenti non scherzano, sono ovunque e la Polizia non è lontana..
Noto la presenza di uno pseudo ristorante, in effetti si tratta di un night, lo conferma l’orario di apertura: 20,00-05,00 ed i due o tre brutti ceffi che stazionano nell’ingresso e che non hanno l’aria dei camerieri
Mi fermo a dare un’occhiata al traffico..
..normale per essere quasi in centro ed a quest’ora.
Rientrando passo dal negozio che ho visto, compro una bottiglia di Wodka Beluga per Lorenzo, mi ha fatto un grande favore ed è il minimo che possa fare.
Ne prendo una più piccola per me, vorrei prendere del caviale, ma arriverebbe lessato, per cui lascio perdere.
Mi voglio togliere una curiosità e chiedo alla giovane commessa, quanto è il suo stipendio: 20.000 al mese = 283 euro.
Torno in camera, fuori il cielo è terso, vedremo domani mattina.
Comincio ad assemblare i bagagli, vorrei sistemare in modo tale da lasciare il borsone grosso sempre sulla moto e muovere solo il piccolo, salvo cambi, vedremo.
Leggo su fb che dalle mie parti ha grandinato parecchio, di fatto mi è arrivato il messaggio automatico dell’allarme, chiamo casa ma come al solito…
Si sta avvicinando l’ora della cena
Finalmente la mia gentile Signora mi chiama per dirmi che non abbiamo avuto grandi danni, bene, per fortuna, perchè da quello che leggo su fb c’è stato un macello totale, Precenicco compreso.
Scendo, è ora di cena, l’ultima cena a Kaliningrad, anche perchè dopodomani mi scade il visto, per cui devo uscire assolutamente!
Pago la lavanderia, domani mattina devo solo avere l’incombenza di caricare e partire, ho chiesto di avere un taxi che mi faccia da guida fino in periferia, uscire dal centro senza navigatore non è il massimo.
Non ho voglia di prendere taxi per andare a cena, il Parmesan è letteralmente a due passi, ho mangiato bene, perchè cambiare?
Pieno anche questa sera, buon segno, se si mangiasse male non ci sarebbe tutta questa affluenza, molte tavolate che festeggiano ricorrenze, ma molti tavoli con due/quattro persone.
Stasera si va alla grande!
Crepi l’avarizia, pesce raffinato, antipasto e secondo, bottiglia di Prosecco (…), wischetto della staffa!
La serata è finita magnificamente!
A domani
11 AGOSTO 2017
Alle 06,00 ho già caricato il King, faccio chiamare il taxista che mi dovrà portare sulla strada della statale che porta al confine.
Quando arriva mi spiega, tramite la Consierge, che c’è una strada più breve, penso che questo tragitto mi porterà ad un secondo valico ma acconsento, speriamo solo che non sia super affollato.
In teoria, a quest’ora , non ci dovrebbe essere ressa ma non si sa mai, pare che i russi
vengano in Polonia per il week end.
Arrivo al valico russo, due macchine davanti a me, perfetto!
Questa volta c’è un gendarme con il solito padellone, mi chiede i documenti e poi mi manda al solito container dell’immigrazione.
Dentro c’è una matriosca, nel senso che le dimensioni non sono esigue, sguardo da Lenin e non è bionda.
Restituisce i documenti e mi sposto alla dogana, finalmente una quarantenne bionda e sorridente!
Mi fa aprire il minimo indispensabile e con un bel sorriso mi fa cenno di andare, con un altrettanto smagliante sorriso le indico il sedile posteriore dell King, va in apparente sollucchero, si stringe le mani al petto, seno di sinistra e fa un cesto come di stringere amorevolmente qualcosa o qualcuno….non è dato di sapere cosa o chi…ah, le relazioni internazionali!
Faccio un paio di curve ed ecco il delirio!
Coda su due file per qualche centinaio di metri, vabbè, toccherà pazientare, mentre sistemo le borse arriva un russo, penso sui 40, mi dice che anche lui aveva un’Harley e mi suggerisce di sorpassare tutti, alle moto sembra sia concesso, in quel tratto fino alla sbarra.
Di fatto quando mi ci fermo davanti esce una fanciulla Polacca in unifome, capelli lunghi e castani , mi chiede di esibire il passaporto e mi fa passare, ma, arrivato nel piazzale dei controlli:FULL!
La gran parte macchine russe ed i Polacchi ci sguazzano!
Oggi è la giornata delle castane, nemmeno una bionda, mi faccio un’ora e venti di coda e poi, finalmente, esco.
La strada per Gdansk è tutta un cantiere, velocità ridotta, a volte a passo d’uomo se non fermi.
Riesco ad arrivare a Gdansk, all’Harley Servis, sono le 11,00 passate, entro ed il titolare mi dice che i pezzi non sono arrivati, non li avevano a magazzino ed arriveranno la prossima settimana, poco male, chiederò a Rudy di prenderli e di portarmeli al Faak!
Poi gli chiedo se mi può far dare un controllo alla pressione delle gomme e qui casca l’asino…dice che il meccanico è occupato e che dovrei aspettare un’ora…per controllare la pressione….
Tatuaggi, aria da biker ma alla fine solo Dealer, gli interessa solo vendere, se ci fosse stato Rudy….
Come non detto. mi avvio , destinazione Berlino
Anche qui la strada è tormentata, un cantiere ininterrotto.
Ad un certo punto la stanchezza si fa avanti, una sbandata di troppo mi suggerisce di fermarmi per un pit stop, sono le 13,00 e non ho fatto colazione, sono sveglio da quasi 10 ore e fa caldo.
Nel distributore dove mi sono fermato c’è una specie di ristorantino familiare, ordino una zuppa tradizionale polacca: squisita, saporita e con dentro di tutto e di più: uova sode, salsicce, pancetta e non so cos’altro.
5,70 euro, compresa la Coca Cola!
Riprendo la strada, ma la solfa è sempre quella, rallentamenti in continuazione, poi devo attraversare una Città abbastanza importante ma dal nome improponibile e qui il caldo, le code, i semafori fanno andare il cuoio in fiamme.
Si prosegue, finalmente imbocco una specie di autostrada, il navigatore dice 150 km a Berlino.
Entro in un distributore e vedo un GS con targa italiana, mi affianco e saluto, sono una coppia di Salerno che rientrano da un viaggio in Nord Europa, Complimenti!
Peccato che in Svezia si siano fatti fregare il cellulare ed hanno preso 130 euro di multa per divieto di sosta..
Ora posso viaggiare spedito ma all’improvviso, in pieno sole, comincia a piovere, abbastanza forte per quattro o cinque km, poi smette.
Stessa storia più avanti..
Arrivato alla barriera di uscita, in prossimità del confine tedesco, il cielo si fa veramente scuro ed inizia a piovere sul serio.
Indosso quello che devo indossare, metto il Condom ai borsoni e riprendo il cammino.
Mi fermo per l’ennesimo pit stop, entro nel distributore e smette di piovere, finito di fare rifornimento mangio un hot dog, faccio per salire in moto e riprende a piovere!
Nel frattempo telefono ad Ollie, cercherò di fare più strada possibile per avvicinarmi a Colonia, così domani ci vedremo nel primo pomeriggio.
Esimio Illustre Concittadino, Ragionier Ugo Fantozzi, ai suoi tempi, in fatto di nuvoletta, Lei al mio confronto non era nessuno!
Si va e la pioggia si mette a fare seriamente il proprio dovere per un centinaio di km, volevo andare ancora avanti, ma una provvidenziale svista mi fa prendere l’uscita sbagliata, così decido di fermarmi nel primo Hotel disponibile.
Navigatore impostato: il primo Hotel è ormai in disuso, il secondo non è aperto, il terzo idem, in compenso la signora mi indica la strada per trovare l’ennesimo, speriamo….
Zona desolata, in mezzo alla campagna, ad un certo punto intravedo un’insegna,
mi fermo davanti all’ingresso, dalle finestre mi guardano, non devo fare una bella impressione, bardato con antipioggia, stanco e scarmigliato
Entro, mi pare un ristorante, chiedo al ragazzo che sembra il titolare, si è un albergo ed hanno una camera per me, ed il ristorante è aperto fino alle 22,00!!!
Lo bacerei, non lo faccio perchè mi dice che non posso mettere il King dentro…ma poi insisto!
Scaricato il minimo, mi fiondo a cena, la doccia dopo: Tartare di manzo con tutti i condimenti previsti, insalata mista di stagione, birra alla spina, digestivo alle erbe della casa.
E dopo una bella tappa di trasferimento, di cui 50 km in territorio russo, 670 in territorio polacco, con continui lavori in corso e 170 in territorio tedesco, quasi tutti sotto la pioggia: buona notte!
Purtroppo la roba è tutta umida, compresi gli stivaletti nuovi, si bagnano in punta!
Mi dispiace ma dovrò restituire anche questi a Gabriele.
12 AGOSTO 2017
Devo dire che ho riposato proprio bene.
E’ un posto veramente tranquillo, fuori un giardino curatissimo, la tartare ha agevolato il riposo!
Le previsioni non sono buone, quindi partirò con l’antipioggia indossato.
Locale breakfast ben servito..
Mi muovo con la pioggia che parte decisa e per una sessantina di km si mantiene costante, poi smette anche se le condizioni del cielo sono poco rassicuranti.
Comincio ad essere stanco della pioggia….
Ad ogni modo riesco a proseguire, ma quando arrivo in prossimità dello svincolo per Hannover inizia il brutto tempo, quello vero: pioggia battente, vento , nebbia e freddo.
Le condizioni del traffico non sono assolutamente confortanti, interruzioni per lavori in corso in numero assurdo, dall’altra parte intravedo una lunga colonna di auto ferme, prendo la misura: 12km!
Meno male che è nell’altro senso.
Arrivato alle prime indicazioni per Colonia il GPS mi fa uscire, faccio un atto di fedeltà e gli do retta, ma sono perplesso, strada normale, curve e salite, in mezzo ai boschi, sarà…
Poi, finalmente, vedo l’indicazione del Paese di Ollie, Much, e riprendo coraggio, fa freddo e la strada è viscida, per non farmi mancare nulla anche la nebbia.
In una discesa, prima dell’indicazione Bielein, c’è una coda, in fondo lampeggianti, poi vedo due moto ma un solo biker e niente ambulanza, brutto segno.
Proseguo, ormai sono arrivato, vedo il civico di Ollie e mi fermo, lui esce immediatamente, ha sentito il rombo.
Abbracci e baci a tutta la famiglia!
Mi sistemo in mansarda, poi doccia bollente!
Poi, con l’aiuto di Ollie, stendiamo tutto ad asciugare, gli stivaletti sono bagnati all’inverosimile, vecchia maniera: li riempio di giornali.
Chiacchieriamo un po’ e poi andiamo a cena, il ristorante è bello, pieno di gente, in mezzo al verde, è una riserva naturale.
Bistecca e patate, squisita!
Rientriamo e ci sediamo in terrazza per il bicchiere della staffa.
13AGOSTO 2017
Oggi è domenica e la famiglia di Ollie ha diritto di restare a letto , quindi per le 09,00 colazione.
Breakfast e preparativi.
Il tempo è uggioso, Ollie dice che non pioverà, ad ogni buon conto indosso l’antipioggia, tutto ciò che ieri era bagnato , oggi è quasi completamente asciutto, tranne gli stivali che sono ancora umidi ed i polsini del giubbino.
Carico la moto ed Ollie mi aiuta e scatta alcune foto con tutta la famiglia, poi vuole fare un video per registrare il sound del King…
Partenza, con dispiacere, è una gran bella famiglia ed è valsa la pena fare una deviazione di 1.000 km per passare a salutarli.
Secondo il Gps ho imboccato la strada sbagliata ma stando alla bussola dovrei essere comunque nella giusta direzione.
Vero!
Indicazione autostrada per Koln.
Inizia il tormento dei rallentamenti per i lavori in corso, ce ne sono ad ogni piè sospinto.
Il traffico è sostenuto ma scorrevole, nell’altro senso di marcia un brutto incidente, una macchina cappottata ed una sfasciata: vigili del fuoco, polizia ed ambulanza, facciamo i debiti scongiuri e proseguiamo.
In uno dei rallentamenti imbocco la corsia sbagliata e salto l’uscita prevista dal navigatore, nessun problema , se è vero che tutte le strade portano a Roma…
Infatti l’alternativa è migliore, meno trafficata, almeno per un po’.
Il tempo è variabile ma tiene, un paio di spruzzatine che però sono insignificanti, ma per il momento l’antipioggia resta dov’è!
Finalmente il sole vero, quindi pit stop e via il superfluo: antipioggia, seconda maglietta, fascia per il collo.
Approfitto per telefonare all’albergo per sentire se c’è disponibilità, mi dice di prenotare via Booking… rispondo, con gentilezza, che sono in moto ed in autostrada e posso arrivare all’Hotel in meno di un’ora, se la camera è disponibile.
Per grazia ricevuta, la camera è disponibile,
Ultimo tratto ed “atterro” nel parcheggio dellHotel Rilano, mi guardano strano, abbigliamento di cuoio, giubbino dell’air bag, capelli scarmigliati, sguardo poco rassicurante.
La Consierge è piccola, brutta ed antipatica, mi dice che non posso lasciare la moto di fronte all’ingresso, è proibito, quando le dico che non più di 15 giorni fa una sua collega mi ha lasciato sostare per due giorni mi risponde che lei non può: è proibito!
Bene, scarico il dovuto, salgo in camera, con calma la doccia, poi scendo e sposto la moto nel parcheggio sulla strada.
Telefono al buon Massimo, il ristorante è aperto, ci vediamo alle 20,00.
Taxi e via..
..da fuori si vede che c’è gente ai tavoli, non troppa, ma Massimo mi dice che è per il Ferragosto, cosa mangio?
Quasi quasi vorrei mettere alla prova il pizzaiolo…
Così è, ma la pizza tarda ad arrivare, strano…
Poi Massimo si presenta con un’antipastino fine e buonissimo: due tartare di pesce, alla grande!
Giusto per preparare lo stomaco ad una mega pizza, molto buona.
Lunga chiacchierata per ricordare quando lui era un bambino, poi saluti e via, rientro in albergo.
La signorina è smontata , c’è il Consierge di notte , un ragazzo simpatico, il piazzaletto antistante l’ingresso è full di macchine, quindi chiedo se posso parcheggiare il King in un angolino: certo che si, alla faccia della piccola megera!
Buona notte ed a domani.
14 AGOSTO 2017
05,00 come sempre.
Un po’ a letto e poi cominciamo l’ultima cerimonia del “preparare”, il tempo sembra bello, ma i Tauri sono sempre in agguato..
Scendo per il breakfast, è presto e ci sono solo due persone.
Mangio veloce..
saldo la piccola spesa delle due acque minerali del minibar e mi preparo a partire.
Motore e via!
Ultima tappa di rientro, penso di arrivare a Udine ed andare da Flavio a farmi controllare la pressione delle gomme, ma…
La strada non è lunga, il tempo è bello, il traffico non eccessivo, insomma si viaggia bene.
Al confine con l’Austria, tappa d’obbligo per acquistare la vignetta e una bottiglia di Coca Cola, la colazione è ancora nello stomaco..
Finalmente in vista di Villach e dal momento che il tempo tiene, io sono in anticipo, decido di passare da Luis a Maria Gail, per comprare un WD40 ed un prodotto per pulire ed oliare la catena del Varadero.
Da qui decido di fare la strada normale, sono stufo di autostrada, l’idea è di passare per Tarvisio, fermarmi da Dawitt per un caffè e scendere da Flavio..
Entro in Tarvisio alto e…strada chiusa per mercatini di Ferragosto, e chi se lo ricordava..
Parcheggio al moto, due passi, quattro chiacchiere con gente che incontro e conosco e poi salto in moto perchè ci sono dei nuvoloni che non promettono nulla di buono, quindi ingresso in autostrada e giù come un fulmine.
Udine Nord, Furlan Gomme, OVVIO CHE SIA CHIUSO , oggi è lunedì e domani è Ferragosto!
Non so se dare la colpa al Dottor Altzeimer o al fatto che ho perso il conto dei giorni, pensare che avevo ipotizzato di andare domani a Gorizia da Pignolo e da Lorenzo..
Non contento, arrivato a Palazzolo mi fermo davanti all’Agenzia che espone un altrettanto ovvio cartello “Lunedì 14 Agosto: CHIUSO”.
Due km e sono a casa, scarico i bagagli, definitivamente..
e controllo la percorrenza effettuata..
..4.370 km in 12 giorni, pochini per i miei parametri, ma ci saranno altre occasioni.
Una piccola considerazione, devo ammettere che circa l’80% delle moto che ho incontrato sono BMW GS 1200, non v’è dubbio che siano moto per gente che vuole fare strada, questo al di là di ogni stupida presa di posizione nel denigrare il mezzo degli altri e magari, sotto sotto , si vorrebbe avere.
ALLA PROSSIMA!