Un bel giro fino a Sarajevo, tre giorni viaggio compreso, con l’amico Daniele, ha stuzzicato l’appetito.
Il King scalpita ed è necessario far girare le sue ruote, al più presto.
Da mesi sto accarezzando l’idea di partecipare alla 18^ edizione dell’Open Road Fest, sul lago Balaton, in Ungheria, me ne hanno parlato molto bene e quindi non resta che accertarsi di persona.
Inizio i preparativi, il giorno 6 si aprirà ufficialmente l’evento ed io intendo esserci, dal 6 al 12 giugno, date comprese per il viaggio.
Non sono molti km, poco meno di 600, praticamente un giretto!
Tutto pronto per partire.
MARTEDI’ 06 GIUGNO 2017
Mi alzo e …non ci posso credere…
Le previsioni per oggi erano pessime, acqua a volontà, quindi il tempo ideale per i miei viaggi in moto, lunghi o corti che possano essere.
Invece splende un pallido sole, le nuvole sono tranquille, non posso pensare di fare un viaggio corto ed addirittura con il sole, per cui mi attardo in attesa di un cambiamento…in peggio, ovviamente.
Niente da fare, per cui alle 08,15 mi avvio.
Breve pit stop ai Tubi per fare quattro chiacchiere con l’amico Carlo e poi riparto, direzione casello di Porpetto.
A Muzzana sento il telefono squillare e mi fermo, mia moglie mi avvisa che ho dimenticato a casa le chiavi dei lucchetti della borsa.
Il Dottor Altzeimer comincia a fare capolino…
Visto che sono solo a Muzzana faccio retromarcia e torno a casa a prendere le chiavi.
Nel frattempo qualche nuvola in più, ma niente di serio.
Entro in Autostrada a Latisana e metto la prua al vento, direzione Gorizia .
Appunto, il Dottor Altzeimer…..poco prima di arrivare nel capoluogo isontino mi sovviene che ho dimenticato, oltre alla chiavi, una borsetta con ammennicoli vari che mi sono indispensabili, rasoio, shampoo, etc etc.
Telefonata alla moglie, ci vediamo al casello di Palmanova.
Detto e fatto, nel frattempo si sono fatte le 10,00 e, finalmente si comincia a vedere qualche nuvola seria.
Infatti, arrivato sul confine, comincia a piovigginare, poco, ma fa ben sperare..
Proseguo con l’antipioggia indossato, in effetti piove, poco ma piove, la mia coscienza è a posto!
Bivio per Budapest, si prosegue, ma dopo qualche km il solito, provvidenziale incidente!
Strada bloccata, tutti fermi, tranne il sottoscritto, naturalmente!
Per la prima volta assisto ad una manovra collettiva mai vista prima: i mezzi pesanti tutti incolonnati sulla corsia di emergenza, le auto sulla corsia di sorpasso, nel mezzo uno spazio equivalente ad una corsia e mezza, completamente sgombro!
Ve lo immaginate in Italia?
Ad ogni buon conto io procedo spedito, si fa per dire, ma procedo.
Finalmente si supera il luogo dell’incidente e si riprende l’andatura normale.
Dopo un bel po’ di km mi fermo per pit stop rifornimento e piccolo panino, due Harleysti da Como, anche loro in pit stop ed anche loro in direzione Balaton, anche loro si sono bagnati…
Riprendo, dopo essermi tolto la giacca dell’antipioggia, solo la giacca perchè, nel caso, si fa presto a rimetterla..
Circa 90 km all’arrivo..Giove Pluvio ha una dependance sul Balaton e deve essere furioso con me perchè sono in ritardo sulla tabella di marcia, e me lo dimostra..
Prima mi avvisa: una coltre di nubi nere e minacciose..quindi: frenata ed indossare velocissimamente la giacca antipioggia, si alza un vento forte e freddo.
Pioggia a cesti di elicottero antincendio!
Non si vede a 10 metri!
Vento forte e di traverso, provo a fermarmi sotto un cavalcavia ma i camion che passano mi lavano completamente, quindi, frecce intermittenti accese e si prosegue, e che Dio me la mandi buona!
Finalmente, a pochissimi km dall’arrivo, la pioggia diminuisce e poi smette del tutto.
Parcheggio la moto in garage, scarico il borsone e vado in camera, di asciutto non c’è rimasto nulla!
Stivali, calzini, maglia, giubbino, pantaloni..la camera sembra un campo di battaglia!
Da quando vado in moto ne ho presa di acqua, ma così tanta, così intensa in così poco tempo…MAI!
Vabbè, domani è un altro giorno, nel frattempo socializzo con due bikers polacchi, uno, Rudi, ha un’Harley customizzata che è uno spettacolo!
Comunque è ora di riposare, il collegamento internet fa penare.
MERCOLEDI’ 07 GIUGNO 2017
La sveglia non serve, letto nuovo, la prima notte è “di assestamento”, che tradotto significa che non si dorme granchè.
Dalla finestra si vedono bei nuvoloni, evidentemente le previsioni non sono molto azzeccate, sembrava dovesse “scoppiare il caldo” ed invece servono ancora i giubbini a manica lunga.
Scendo con l’amico polacco, Bendt, per il breakfast e pioviggina, bel colpo!
Finito di abbuffarci ce ne andiamo un’oretta nella Iacuzzi, con la pia illusione di smaltire, ma se non altro è piacevole starsene un po’ a mollo nelle bollicine.
Dopo decidiamo di fare quattro passi fino in riva al lago, giusto per vedere cosa deciderà il meteo.
Piovere non piove per cui si possono inforcare le cavalcature ed andare alla location del Festival per acquistare i biglietti, prima che ci sia folla.
In effetti non c’è da aspettare, compro, pago e mi mettono il braccialetto con il chip, cosa molto ben studiata, sarà registrata la foto della targa della moto, si potrà caricare una somma che si pensa di spendere, così non servirà portare contanti al seguito, ed alla fine della manifestazione, l’eccedenza non spesa sarà rimborsata!
Bella idea!
I cancelli apriranno alle 13,00 per cui andiamo a far lavare la moto, a mano, in due, per 8 euro, ma mi fanno saltare la D di VAGABONDO, con l’idropulitrice, non importa, quando torno vado da Beps e provvedo.
Poi un paio di caffè in centro, con le moto parcheggiate a 2 metri dal tavolino!
L’una è scoccata, andiamo alla location, all’ingresso troviamo Rudi ed Ania, i due bikers amici del collega polacco, si sono alzati tardi ed immagino anche il perchè…..
Entriamo, ma a dispetto del programma, è ancora tutto Work in progress, stanno allestendo.
Riusciamo a prendere T-shirt e Pin della manifestazione ma per mangiare un boccone non c’è verso.
Rudi e Ania restano ad amoreggiare mentre io ed il mio compare usciamo e ci dirigiamo appena fuori dalla location, ci sono diversi chioschi.
Un bel e buon gulash, giusto per non morire di fame e poi si rientra per un riposino.
Il meteo è ancora incerto, vuoi vedere che c’è qualcuno, in giro, che porta…acqua?
Al rientro non resta che programmare un’oretta di relax nella zona wellness; Iacuzzi, Sauna o bagno turco, Sala relax.
16,10 sono nella Iacuzzi, solo, mi godo le bollicine!
Passo nella zona saune, sono occupate ma il bagno turco è deserto, nebbia fitta..
una decina di minuti bastano ed avanzano, poi una mezz’oretta di relax steso come un pascià.
Penso ai colleghi bikers sistemati nel camping, intenti a combattere con il vento forte che ha abbattuto la recinzione e fatto volare qualche tenda,…
…e con la pioggia.
Decisamente ne ho fatta troppa di tenda in vita mia, ora preferisco un comodo letto, fermo restando che in caso di emergenza, sacco a pelo e tenda canadese non mancano mai!
Risalgo nella hall, il mio compagno biker polacco è seduto al bar, caffè…ne sto bevendo troppi.
Rientro in camera e tento di aggiornare il sito.
18,30 cena, Rudi e compagna non sono ancora rientrati…chissà se la location è operativa…
Arrivano dopo che noi abbiamo bevuto il digestivo, i lavori non sono finiti, forse domani, l’organizzazione non brilla per efficienza.
Nel programma si legge che da oggi doveva essere operativa, invece… e sono ben 18 anni che ripropongono l’evento!
Ok , tempo permettendo vedremo domani.
GIOVEDI 08 GIUGNO 2017
Se il buongiorno si vede dal mattino…
..il cielo è terso e sembra che , finalmente, avremo una bella giornata.
Colazione alle 08,00 come d’accordo con Bendt, poi una sigaretta, per lui, sulla terrazza dell’albergo.
La barista ci allieta con il suo lavoro…mentre una piacevole brezza ci fa ben sperare e ci induce a “profonde considerazioni filosofiche”..
Si decide per un giro panoramico, fino al castello di SUMEG, diversi km lontano dall’albergo, ma ne vale la pena, campi gialli, verdi e viola.
Le coltivazioni di lavanda danno un bel tocco al paesaggio.
La strada è godibilissima, tra prati e boschi con belle ed ampie curve.
Finalmente arriviamo in prossimità del Castello, si parcheggia .
In alto svetta il maniero, in basso le riproduzioni delle armi usate per attaccare la fortezza: catapulte con relative “munizioni”, arieti e quant’altro.
C’è un recinto con all’interno un bellissimo esemplare di cavallo, manto nero e lucido, aspetto fiero!
Ci sediamo in un tavolino della Csarda per un caffè e poi si riprende il cammino.
Costeggiamo il lago, la giornata è stupenda, cielo terso grazie alla leggera brezza, il sole è piacevolissimo, l’acqua del lago è grigia, ma probabilmente dovuta al fatto che nei giorni scorsi il maltempo deve aver agitato non poco le acque del lago.
Sarebbe ora di pranzo, ma optiamo per un bel gelatino sulla passeggiata, da Huber, l’amico di Bendt, moto ad un paio di metri e bella gente che ci passeggia davanti.
Sono le tre passate e si va alla location dell’Open Road Fest.
Ormai gli stand sono tutti montati, ma se devo essere sincero, la varietà è veramente “povera”, un paio di stand ufficiali di Harley, pochissimi stand di pachistani e cingalesi con cianfrusaglie varie, il solito italiano con patches varie e poche, diversi stand con bevande e cibarie varie.
Non male le due fanciulle addette al bike washing…
Imponente quel mostro con due ruote alte come un campanile, un pick up con annessa Harley…il tutto in vendita…
Niente altro di interessante.
Rientriamo in albergo, doccia doverosa e cena, nel frattempo rientrano Rudi ed Ania, dopo la seduta di tattoo alla Open Road Fest, ceniamo e si riparte.
Naturalmente in taxi perchè, se berremo qualcosa di più o meno alcolico, non potremo guidare (qui il limite è ZERO!), quindi taxi!
Entriamo, non moltissima gente, ma è ancora presto ed è giovedì, ad ogni modo sul palco e dentro un tendone, le band si danno da fare e suonano discretamente.
Andiamo al tendone della Jack Daniels e troviamo Ania e Rudi, ci accomodiamo e facciamo onore alla J. D.!
Il sole scompare, la musica è sempre più forte, la gente comincia ad arrivare.
Complici anche le probabili, abbondanti bevute, molti si agitano al ritmo della musica, anche coloro i quali rischiano l’infarto, vista la mole e l’età!
Ci sono molte moto parcheggiate ovunque, improvvisamente appare una Guzzi cromata!
La devo fotografare per mandarla a Dino!
Ancora un po’ e poi Bendt ed io ci accomiatiamo , giretto , trancio di pizza ed usciamo.
Come d’accordo, chiamiamo il taxi che ci ha accompagnato, arriva dopo 10 minuti, come da tabella, il prezzo lo stesso dell’andata: 5.500 fiorini ungheresi…onesto.
Bene, domani faremo il resto del giro del lago!
VENERDI’ 09 GIUGNO 2017
Più splendente di sempre!
Un cielo così terso non lo si vede facilmente, e vederlo dalla finestra della camera, al 9° piano, la mattina appena sveglio, è impagabile!
Il programma è di massima, decideremo come fare il giro del lago, con calma e dopo un’abbondante colazione.
08,30 ci immergiamo nel ristorante (solo perchè è al piano -1!), un po’ di personale nuovo, fanciulle non ancora viste, bene, sangue nuovo non fa male.
Prima di colazione controllo l’equipaggiamento: gli stivali mostrano nuovamente segni di scollamento…vabbè, ne riparleremo al riento.
Finito di abbuffarci decidiamo di andare a prendere il traghetto per passare sulla sponda opposta, pochi minuti di traversata, ma giusto per dire che siamo saliti sul traghetto!
Ci sono altri bikers, austriaci, scendono e si incolonnano a destra, noi partiamo decisi, dobbiamo fare il giro del lago, con calma e senza mete di pit stop programmate.
Bendt accende la radio, discoteca semovente, io sto qualche metro indietro e la sento discretamente, al nostro passaggio, nei paesi, la gente si gira per capire da dove provenga la musica.
Il primo pit stop lo facciamo in vista della sponda del lago, ma non troppo vicino, non ci si arriva in moto e non ci sono locali aperti per bere un caffè, comunque il mio socio ne approfitta per farsi una fumata.
Proseguiamo fino a che, colto da improvvisa ispirazione, Bendt svolta a destra.
Ben fatto!
Ci troviamo in un’area attrezzata, locali (molti chiusi), e poco lontano, la spiaggia!
Ci sono parecchie persone, in gran parte giovani, che prendono il sole e fanno il bagno, la zona è pulitissima e molto bene attrezzata con giochi per piccoli e grandicelli.
Cerchiamo un chiosco dove si possa bere un caffè fatto con la macchina e non con le cialde, lo troviamo e ci accomodiamo.
Il caffè non è eccezionale ma il panorama non è niente male…
Una piccola pattuglia di bimbi di asilo, scortati da 5 o 6 maestre, si siedono ordinatamente, mangiano qualcosa, poi, dopo il permesso del personale di accompagnamento, vanno a giocare di fronte al chiosco, nella sabbia.
Noi decidiamo di proseguire.
Facciamo parecchi km, ma abbiamo necessità fisiologiche, per cui pit stop per eliminare i liquidi in eccesso, bar sulla strada con Coca Cola fresca, niente di meglio perchè il sole scotta veramente ed il caldo si fa sentire.
Potremmo andare a farci un “gelatino” come ieri, ma preferisco andare alla location dell’Open Road Fest, dobbiamo ancora scoprire se c’è un posto dove si possa mangiare qualcosa di decente.
Inoltre abbiamo caricato le microchip del bracciale con un centinaio di euro ed è il caso che ne approfittiamo, va bene che l’eccedenza ci sarà restituita, ma se dobbiamo spendere per mangiare o bere, meglio farlo con i soldi che sono già usciti dal portafoglio.
Nel tendone dove ieri si esibiva una band c’è un banco distribuzione, molto ben fornito, polli, stinchi, wurstell, patatine, wiener schnitzel, etc etc, visto che fa molto caldo optiamo per qualcosa di leggero….
Uno stinchetto!
Niente da dire, cotto bene, carne stranamente molto tenera, tant’è che si riesce a tagliare con le posate di plastica, inclusa la cotica!
Due bottiglie di acqua minerale fresca e lo stomaco è servito!
Giretto per i miseri stand, Rudi e Ania sono ancora al Tattoo center, Rudi si è fatto tatuare il teschio con sciabole che ha visto sul mio casco…
Salutiamo, andiamo a chiedere informazioni circa la lotteria per la moto, ma il personale dell’ufficio non è molto preparato, ok, torneremo stasera.
Motore e via, in centro a berci un caffè, bere un secchio d’acqua ed un gelatino, piccolo oggi, due misere palline..
Verso le 17,00 decidiamo di rientrare in albergo, una doccia si impone, poi ceneremo verso le 19,00 e, se decidiamo di tornare alla location, lo faremo all’imbrunire, non prima.
Sarà dura trovare posto a sedere, ma vedremo.
Alle 19,00 scendo per cenare. ma sono stanchino e non ho nessuna voglia di tornare alla location, dove, peraltro, non c’è nulla di interessante, solo due band che suonano con il solito volume altissimo che non ti permette neppure di parlare.
Mi pare che anche Bendt sia dello stesso avviso, così, dopo un caffè in terrazza mi avvio in camera per aggiornare i miei post.
SABATO 10 GIUGNO 2017
Alle 03,00 mi sveglio con un fortissimo dolore ai denti, è già un po’ che sento un certo fastidio, non mi sono mai deciso ad andare dal dentista, penso che ora sia venuto il momento, ma se aspettava un paio di giorni sarebbe stato meglio.
Ad ogni buon conto cerco di resistere, fa male, ma non credo morirò per questo.
Alla fine mi alzo e vado a fare un po’ di sciacqui con il colluttorio, piano piano passa e mi riaddormento.
Quando apro gli occhi vedo il cielo che non promette nulla di buono, ti pareva…oggi c’è la parata delle moto e farla sotto l’acqua non è il massimo, anche perchè con migliaia di moto ammucchiate sull’asfalto bagnato….
Colazione, con calma, il tempo non migliora, anzi..
Indossare il completo di cuoio, non metto l’antipioggia per scaramanzia, scendo e noto un bell’avviso sull’ascensore, tutti possono comprenderlo!
Motori e ci avviamo con poco entusiasmo verso la location, ci sono un sacco di moto che stanno arrivando, oltre a quelle che già c’erano.
Ritiro la maglietta dell’evento, ci facciamo l’ennesimo caffè e nel frattempo vediamo intensificarsi il via vai delle moto che vanno a schierarsi.
Toh! Un’altra strana Aquila del Lario, questa volta travestita da Harley…
Vedo due coppie con i giubbini dell’H.O.G. Monferrato, mi avvicino e facciamo due chiacchiere, anche loro sono in viaggio da lunedì, anche loro martedì si sono abbondantemente lavati, anche loro si lamentano del povero allestimento in termini di stand, anche loro non torneranno più.
Con Bendt decidiamo di andare a fare rifornimento, usciamo e ci troviamo incolonnati nel serpentone di moto, almeno 2 km, in attesa della partenza.
Nel frattempo, indovinate un po’?
Inizia a piovere!
Il mio antipioggia, asciutto, nell’armadio della stanza in hotel..
Bendt mi dà la giacca del suo e finalmente si parte, e piove, eccome se piove, ma c’è un sacco di gente ai lati della strada a salutare i bikers, bello vedere che nessuno si arrabbia perchè il traffico è bloccato.
Proseguiamo per una decina di km, io con estrema attenzione perchè l’asfalto è viscido, le altre moto sono vicinissime e ci sono un paio di ragazzotti con scooter e motorini, che fanno di tutto per cadere.
Arriviamo al distributore Shell, è strapieno di moto e qualche macchina, e poichè la mamma degli imbecilli, ormai è noto a tutti, è sempre incinta, un sacco di bikers, dopo aver rifornito la moto, si guardano bene dal togliersi dalle scatole, intasando le vie di rifornimento e di uscita.
Comunque si combina, facciamo inversione e torniamo in albergo perchè la strada per il Cappuccino è chiusa e la Polizia impedisce l’accesso, vabbè, torneremo nel pomeriggio.
Nel frattempo, mi pare più che logico, smette di piovere!
Restituisco la giacca a Bendt e ci cambiamo per andare a mangiare un boccone a qualche centinaio di metri dall’hotel.
Invece di un boccone mangiamo una pseudo pizza…avrei dovuto immaginare…per farle prendere un po’ di sapore ho dovuto aggiungere sale e, mi vergogno a dirlo, metterci sopra il ketchup…peggio di così…
Pensavamo che la Parade tornasse dalla via principale, dove eravamo seduti, invece tante moto ma sparse.
Piccolo riposino in albergo, poi direzione Cappuccino, questa volta passiamo, la Polizia non c’è più.
Ci sediamo e ci godiamo lo “struscio” del sabato, molti soggetti interessanti…
Misero gelatino causa crisi economica e si riparte per la location.
L’area è FULL!
Faccio fatica a trovare un posto per la moto, poi andiamo a vedere di trovare Rudi ed Ania, strada facendo svuoto il credito del microchip, poi becchiamo i due piccioncini seduti dietro il container del caffè.
Inizia la musica, ma siamo a distanza di sicurezza, ma nel frattempo il dolore ai denti si fa sentire, non fortissimo ma c’è, inoltre alzo gli occhi al cielo e noto una nuvolaglia nera che si sta avvicinando e non promette nulla di buono.
Moto e via!
Ma il mio destino non è cambiato, mi becco un bell’acquazzone, fino all’arrivo in albergo, poi smette!!!
Naturalmente giubbino e pantaloni di jeans…
Per dispetto…non si sa a chi…non vado nemmeno a cambiarmi, scendo al ristorante per mangiare un boccone, poi in camera ed inizio a preparare il borsone.
Domani ci saluteremo con gli amici Bendt, Rudi ed Ania alle 07,00 per colazione e poi inizieremo il rientro, ognuno per la propria strada.
DOMENICA 11 GIUGNO 2017
Ieri notte i denti mi hanno svegliato alle 03.00 e questa notte un po’ di anticipo, 02,30…
Niente male, anzi, tanto male, mi alzo e provo con il solito colluttorio, funziona, non completamente ma funziona, resta un dolore sordo ma sopportabile.
Comunque dormiveglia fino alle 05,30 , poi decido di alzarmi, il cielo è sereno e stando alle previsioni dovrebbe mantenersi tale per tutto il viaggio e per tutti noi.
Finisco di preparare il borsone, impacco tutto e scendo per sistemare sul King.
Bendt è già fuori ed ha anche terminato, ha parecchio bagaglio, ma ben caricato, infatti deve fare un bel po’ di km.
Ce ne andiamo a fare colazione, poi risaliamo e troviamo Rudi ed Ania che hanno finito, pure loro di sistemare i bagagli.
Saluti di rito, con la promessa di fare il possibile per andare in Polonia a trovarli, a fine Agosto, e poi scendere insieme al Faaker See.
Pago il conto, salgo in camera a recuperare giubbino ed air bag ed esco, Bendt è già partito.
La strada è bella, all’andata non avevo avuto modo di apprezzarla a causa delle condizioni del tempo, il traffico è inesistente.
Procedo spedito, rifornimento quando serve, alle 13,00 sono al confine di Gorizia, ultimo rifornimento, ma i denti si fanno sentire, non posso prendere il colluttorio perché è alcolico, in caso di controllo l’etilometro schizza in alto e non è facile convincere la Stradale che non è alcool bevuto!
Finalmente a casa, 1.714 km, roba da vergognarsi!
Mah, mi sfogherò la prossima volta, nel frattempo mi preparo al doveroso lavaggio.
Alla prossima.