Quattro anni fa ci avevo provato, ma a pochi km da Valladolid, la location del Motoraduno de “Los Pinguinos”, ero stato bloccato da una tormenta di neve che mi aveva costretto ad una sosta forzata di tre giorni in un alberghetto fortunosamente trovato sulla Sierra.
Per i successivi quattro anni l’evento non era stato replicato, le varie amministrazioni comunali spagnole avevano negato il permesso agli organizzatori per i motivi più disparati.
Finalmente quest’anno il Raduno si svolgerà nuovamente!
La location è cambiata, non più nella zona di Valladolid, ma nella Provincia di Segovia, nel Comune di Cantalejo, i giorni della “concentracion” IL 13 ED IL 14 DI GENNAIO.
Il paese è piccolo e le possibilità di trovare una sistemazione alberghiera sono praticamente inesistenti.
Quindi la programmazione sarà in funzione di questo problema: tenda, sacco a pelo ad alta termicità, stufetta da campeggio.
Le previsioni del tempo fanno pensare a temperature molto rigide, quindi…abbigliamento termico.
PREPARATIVI:
La moto, il fido Varadero 1.000, Novembre 2006 con km 139.955, ha bisogno di un super tagliando.
Catena, corona e pignone, olio, filtro, candele, rabbocco (anche se minimo) di antigelo, sostituite le pastiglie dei freni, sostituita la batteria (a temperature molto di sotto allo zero meglio non rischiare).
Sostituite le coperture con quelle tassellate che aspettavano ansiosamente di essere rimontate sui cerchi!
L’ultimo viaggio sono state indispensabili, unitamente ai chiodi della Best Grip, per poter rientrare…alla faccia dei colleghi che sfottevano abbondantemente prima della partenza!
L’itinerario, questa volta, è cambiato, non passerò più da Nord, San Sebastian, ma da Sud, via Marsiglia, Barcellona, Segovia.
08/01 Prima tappa: La Destrousse, Hotel Occitan, nei pressi di Marsiglia; 09/01 secondo giorno: La Destrousse – Saragozza; 10/01 Saragozza – Alovera, per pit stop presso un amico biker che salirà con me a Cantalejo….spero.
Il 12 ed il 13 Raduno!
Intanto la moto è pronta, domani mattina si va!
08 GENNAIO 2017
La partenza l’avevo fissata per le 07,00 ma vista la temperatura preferisco aspettare una mezz’ora, se c’è ghiaccio per terra voglio vederlo prima di finirci sopra.
!
Ore 07,40 PARTENZA!
Navigatore impostato, giacca e guanti termici funzionanti.
Imbocco l’autostrada a Latisana e mi posiziono sui 130 km/h, traffico leggero, il freddo si fa sentire ma per il momento l’attrezzatura fa il proprio dovere.
A Brescia primo pit stop per rifornimento e bisognino fisiologico, lo strumento preposto alla minzione è di difficile reperibilità…sottopantalone tecnico, imbottitura, pantaloni in goretex…. per fortuna niente antipioggia o sarebbe stata impresa titanica!
L’addetta al distributore mi dice che fa un freddo cane….controllo il mio termometro: – 4, quasi umano!
Riprendo la strada, imboccata la Piacenza il freddo si fa sentire sul serio, quello è un tratto che ha sempre temperature notevolmente più basse.
Le mani sono ok, i paramani di fortuna (li avevo comprati molti anni fa per il Dominator) fanno egregiamente il loro dovere ed i guanti termici altrettanto, le gambe non hanno problemi, il serbatoio del Varadero è abbastanza avvolgente; i piedi non risentono più di tanto, stivaletti due numeri più grandi fanno si che le dita si possano muovere nello stivale e mantengano attiva la circolazione.
Il punto dolente sono le braccia, raccolgono tutta l’aria e provocano brividi continui alla schiena.
Fortunatamente il giubbino riscaldato fa il suo dovere, ma il freddo è freddo e quando continua per ore…
Imboccata l’autostrada per Ventimiglia, penso che se continuerà così dovrò fermarmi prima del previsto, sono abituato al freddo ed alla pioggia, ma questo è troppo.
Finalmente vedo il mio Mare!
E la temperatura si alza!
Sopravvissuto!!
Nel frattempo arrivo al confine con la Francia, attraverso e , dopo pochi km, vedo il primo biker, nella corsia opposta, che si dirige verso l’Italia…
Considerazione: da Precenicco al confine bikers ZERO!
Evidentemente ci sono solo pochi duri e puri, gli altri tutti proprietari di moto…
Tepore primaverile, scalda l’anima!
Verso Nizza il cielo si rannuvola, non vorrei mai dover rimpiangere il freddo, guido con un occhio costante al piano superiore, ma le nuvole, pur belle cariche e scure, sembrano non volersi alleggerire, speriamo bene.
Le mie soste sono regolari, ogni 250 km faccio rifornimento ed il consumo è più o meno costante: 15 litri o giù di li.
Mantengo una velocità di crociera sui 120/130 che mi consente di sostenere la media dei 100/h.
Finalmente vedo le indicazioni Marsiglia, questo significa che sono nelle vicinanze de La Destrousse, dove ho prenotato il mio solito albergo: l’Occitan.
Gentilissimo come sempre il consierge, ma ha una brutta notizia: il delizioso Restaurant dell’albergo è chiuso!!!!
Chiedo se ci siano alternative, in paese no, c’è un ristorante qualche km più avanti, è aperto ma non ci sono taxi!
Ho parcheggiato la moto, ho fatto una doccia bollente e non ho nessuna voglia di rimettermi in sella, la temperatura sta ridiscendendo, quindi…
Pare che una cinquantina di metri più avanti dell’Hotel ci sia una pizzeria al taglio, a mali estremi….
Mi imbottisco e vado…..a vedere che la pizzeria è chiusa!
Mah…proseguo ancora una ventina di metri per vedere se in una piazzetta più avanti ci fosse, per caso, un bar aperto, invece , come un miraggio nel deserto, mi appare un furgone con una scritta al neon PIZZA!
Mi avvicino con circospezione, tocco le lamiere per assicurarmi che non sparisca come tutti i miraggi che si rispettino, ed invece è reale!
Dentro un pizzaiolo di buona volontà e ciarliero, ma in 10 minuti ho la mia pizza calda nella scatola da asporto.
Ritirata strategica in Hotel, prendo in prestito un paio di posate e di corsa in camera.
La mangio per fame , ma fa quasi pietà!
Amen.
09 GENNAIO 2017
Sveglia alle 06,30 ma fuori è buio pesto, ancora un po’ di letto e poi : giù dalla branda!
Preparo i bauletti, alle 07,10 scendo a colazione, faccio con calma perchè non si decide a fare giorno, come al solito, con la temperatura che può essere al di sotto dello zero, voglio vedere dove metto la ruota anteriore!!
Il consierge mi dice che siamo sui due gradi sopra lo zero, per me temperatura africana!
Pago, saluto e parto.
Di fatto l’aria è frizzante, tendente al freddo ma piacevole, cielo terso e sole che comincia ad alzarsi.
Giubbino termico indossato ed acceso, guanti e moffole nel bauletto, ma a portata di mano caso mai…
Direzione Montpellier, Perpignan- Barcellona- Lleida – Zaragozza.
Arrivato a Montpellier comincio a dovermi confrontare con il “solito” vento che spira con notevole energia da destra, qualche folata più energica delle altre fa si che l’attenzione salga al massimo, mani ben serrate sulle manopole.
Tutto nella norma fino a Beziers, dopo di che si scatena la bufera di Mistral, le indicazioni stradali sono continue “Raffiche Violente” e per di più laterali, esattamente a 90°!
Raffiche violentissime, rischio più volte la caduta, mi mantengo al limite della corsia di emergenza e mi ritrovo ad invadere la corsia alla mia sinistra, senza riuscire a raddrizzare la moto!
Le dita sono praticamente piantate nelle manopole, la testa in postura Andreottiana per evitare di essere sballottata, ma è tutto l’insieme che va dove vuole il vento.
Riduco la velocità a 70/80 km/h, mi sorpassano anche i TIR e quando li ho di lato spero sempre di non finire sotto le ruote a causa di qualche raffica improvvisa.
Finalmente, a Dio piacendo, in prossimità di Perpignan il vento cala moltissimo, riesco a riprendere il controllo delle mani!
Attraverso la frontiera franco/spagnola ed un bel sole caldo, con una leggera brezzolina primaverile mi dà il BIENVENIDO!
Finalmente rilassato proseguo verso Barcellona, il traffico si fa intenso ma io svicolo prima al bivio per Zaragozza.
Inizio a salire, anche se di poco ma la temperatura si abbassa di qualche grado, prima era a 16, ora , a 500 metri di altitudine è sui 13.
Nessun problema, ho il mio giubbino termico che si prende cura di me, poi passo pure sotto il meridiano di Greenwich….
A circa 250 km da Zaragozza leggo un avviso luminoso “Causa nebbia intensa e scarsa visibilita tra Borges a Fraga, ridurre la velocità”, mi viene da sorridere, che ne sanno gli spagnoli delle nostre nebbie???
Già, che ne sanno?
Entro nella nebbia, fitta, fredda (da 13° scendiamo a 3°), bagnata!
70 km di sofferenza, le mani che urlano vendetta rimpiangendo moffole e guanti termici!
Ma non voglio fermarmi, l’avviso diceva tra Borges e Fraga, ma io mica lo sapevo che tra le due località ci sono 80 km!
Finalmente usciamo dalla pianura padana e torna un bel sole caldo…
Dura poco, in prossimità di Zaragozza, circa 35 km , inizia un vento forte e freddo, grazie Signore per avermelo riportato!
Finalmente entro in centro città, il navigatore mi porta davanti all’albergo, in pieno centro, parcheggio la moto e mi affretto in camera per una mega doccia bollente.
Dopo il report andrò a cena, FINALMENTE!!!
Domani leggera tappa di trasferimento ad Alovera, nei pressi di Madrid, mi fermerò un paio di giorni a fare il turista in attesa che la location del raduno sia pronta.
La cena?
Meravigliosa, cara ma meravigliosa!
10 GENNAIO 2017
Mi sveglio al solito verso le 06,00 ma resto ancora a poltrire per una mezz’oretta.
Poi preparo i bagagli e scendo a fare colazione, abbondante.
Pago e vado a a recuperare la moto in garage, la rampa è ripida, il portone non si apre e quando freno, la moto inizia a scivolare indietro, inesorabilmente!
Allento il freno e la “guido” lentamente all’indietro.
Fortunatamente una vettura deve uscire, aspetto che parta e la seguo, sperando che mi lasci spazio per uscire dalla rampa!
Così è, mi metto in strada, direzione Madrid – Guadalajara, ma mi fermerò prima, ad Alovera.
Il cielo è pesantemente nuvoloso e non promette nulla di buono.
Più si sale e più la temperatura si abbassa, l’asfalto è lucido e quindi massima attenzione, le gomme tassellate sono ottime per neve e strade sterrate, ma per asfalti bagnati…
Salgo fino ad oltre 1.100 metri slm, e finalmente ecco le prime gocce sulla visiera!
Fortunatamente solo spray…però sento un insolito brivido lungo la schiena, la temperatura è bassa, ma per niente vicino allo zero, per cui mi fermo in un’area di servizio.
Come pensavo: uno spinotto del giubbino termico si è scollegato, ricollego e riparto.
I km da percorrere sono pochi, 265 circa, quindi un’inezia.
Finalmente in vista di Guadalajara, la supero ed esco ad Alovera.
Il navigatore mi porta fino davanti casa dell’amico biker, che stava aspettandomi.
Saluti e sfottò di rito!
Ora e per un paio di giorni, niente moto, solo turismo assistito.
Mi sistemo, aspettiamo la moglie che rientri dal lavoro, poi smonto una lampadina del Varadero che si è bruciata e lo specchietto retrovisore di destra che continua a muoversi.
Andiamo in un autoaccessori e troviamo quello che serve, di là ci dirigiamo ad una concessionaria BMW, l’amico vorrebbe prendersi un RT 1200, io non sono un amante delle BMW, ma devo dire che l’RT è una gran bella moto, confortevole ed affidabile…almeno così dicono.
Si discute sul prezzo e credo che domani farà l’acquisto!
A domani, con la temperatura primaverile in calo, alle 22,00 era 9,5°.
11 GENNAIO 2017
Alle 0800 è ancora buio, ovvio, siamo ad ovest…..
Mi alzo con calma, estrema calma, oggi piccole cosucce sulla moto: cambio lampadina bruciata del faro anteriore di sinistra, sostituzione dello specchietto retrovisore di destra, oliare la catena, issare la bandiera spagnola a fianco di quella italiana.
L’insegna dei Gatti Neri passa dietro appesa al bauletto, è l’ultimo viaggio con questa insegna, dovevo portarla ai Pinguinos 4 anni fa, non ci sono arrivato, ma ora la porterò fino a là, costi quel che costi!
Poi dal prossimo viaggio metterò al vento la mia insegna: “BORN TO BE VAGABOND!”
Sistemata la moto, con l’amico biker andiamo al centro commerciale, uno dei tanti, questo è riservato a prodotti agricoli, una specie di Consorzio con spaccio alimentare, hanno attrezzatura per la produzione del miele…
C’è di tutto e di più, anche prosciutti con prezzi da oreficeria!
…birra e vino di produzione locale….
Fatta spesa, rientriamo, sono circa le 11,00 quindi, ora di spuntino….
Prosciutto, pomodori sott’olio, pane fresco…etc …etc…
Alle 14,30 rientra la signora e si va a pranzo!!
Costicine al Buffalo Grill, squisite!
Finalmente sazi (….) ci dirigiamo verso Madrid, dobbiamo vedere un BMW di 6 mesi , bella, praticamente nuova, immatricolata a Luglio 2016, 5.000 km…la prenderei anch’io, faremo sapere, il commercio è fatto anche di questo.
Giretto a dare un’occhiata ad un’armeria della Polizia, tanti articoli ma niente di interessante, gran parte buffetteria e torce, oltre a numerosi modelli di giubbini antiproiettile.
Sosta per una “cagna” in un baretto e ci tuffiamo nel traffico del rientro che a quest’ora è veramente intenso.
..una splendida visione della cattedrale ortodossa al tramonto….
Siamo a casa, aspettiamo di cenare…..
Cena, chiacchierata e report.
Notte
12 GENNAIO 2017
Come sempre albeggia verso le 08,15, quindi ci si alza con tranquillità, domani si sale sulla Sierra per cui approfittiamo di questo lungo pit stop, da domani mi dovrò confrontare con freddo, strade fredde se non ghiacciate, speriamo non neve, ma non è da escludere.
Il programma è di salire domani mattina, iscrizione alla Motoconcentracion, notte brava e ripartenza il sabato pomeriggio.
Probabilmente sosterò per la notte ad Alovera per riprendere la strada la domenica mattina, devo essere a casa entro le 12,00 del 17 gennaio.
La mattina visita ad un centro per materiale edile e poi un ipermercato, i prezzi sono decisamente più convenienti, soprattutto ai banchi alimentari, il pesce ha dei prezzi incredibili, nell’occasione prendo una bottiglia, l’unica disponibile, di 1866, brandy spagnolo, che mi ha chiesto l’amico Moretuzzo, modico prezzo di euro 42,28.
Rientro per pranzo, nel pomeriggio si vedrà.
Intanto una pennica ristoratrice, poi si sgombera uno stanzino, occupato da una cisterna di vetroresina che contiene ancora un ettolitro abbondante di gasolio.
Alla fine belli maculati del nobile liquido, rientriamo, sciacquata e cena.
Domani si sale!
13 GENNAIO 2017
Partenza appena fa chiaro, cioè, come sempre, 08,15 – 08,30…
Direzione Segovia – Cantalejo, l’aria è frizzante ma il tempo è bello, temperatura primaverile, sui 14°.
Il traffico è intenso, si sale verso il tunnel Guadarrama e la temperatura si abbassa, inizia anche a soffiare un bel venticello, abbastanza forte da costringermi a rallentare.
La temperatura si abbassa ulteriormente, in prossimità dell’ingresso del tunnel 4°!
Lascio alle spalle la Castilla La Mancha, Comunità di Madrid ed al di là del tunnel entro in Castilla y Leon, Comunità di Segovia che mi accoglie con un bel – 2°!!
Tempo uggioso, nebbia e freddo.
Ci fermiamo per un caffè ed un mini breakfast, un uovo in camicia, ed incontriamo un padovano stabilitosi da queste parti, ormai da una decina di anni, moglie spagnola, si trova benissimo, a parte la scarsità di lavoro.
Un po’ di chiacchiere e si riparte.
Finalmente Cantalejo!
Iscrizione, l’addetta alla registrazione mi chiede se i 2.097 km sono reali…..mi astengo dal commento che mi verrebbe spontaneo, lei non mi conosce ed io sono un gentleman.
Immediato giro all’interno della location, non male ma pochi bikers, pochissimi stand, scarsi i punti di ristoro, il gazebo con il materiale della Motoconcentracion , magliette, patches, etc etc è scarno ed è già senza taglie…
Compriamo l’indispensabile, patches e una maglietta.
Rientriamo a Turegano, a 16 km da Cantalejo, abbiamo trovato una sistemazione in albergo, non male, con annesso ristorante.
E’ ora di pranzo, ora spagnola ben si intende, quindi pranziamo.
Ottimo cibo, vino di un buon carattere, digestivo “Yerbas”, a volontà…
Il post pranzo richiede un bella pausa per recuperare le forze…
Alle 17,30 c’è l’assembramento in piazza, giusto davanti all’albergo, per quello che loro chiamano “aperitivo”, ma che di fatto si traduce nella distribuzione di un panino con salamino.
A seguire la cerimonia delle bandiere, una decina di moto, me compreso , per portare fino all’ingresso del castello, 5 bandiere di diversi stati che rappresentano i 5 continenti, scortati da 5 moto con torce.
Il castello è bellissimo da vedere dal basso, incombe sul centro del paese ed è illuminato con sapiente maestria.
Nel approntarci alla “parata” facciamo conoscenza con una coppia di Cuneo, anche loro hanno superato l’età della pensione e se ne vanno in giro in camper con al traino , per questa occasione, una bellissima Moto Guzzi 850 dei Carabinieri, perfettamente conservata e con tutti gli accessori.
Loro sono veterani del raduno de “Los Pinguinos” e non fanno fatica ad ammettere che questa riedizione è decisamente al di sotto di quella originale, di Valladolid, dove confluivano dalle 30 alle 45 mila moto!
Partiamo in ordinata fila indiana verso il castello, siamo immortalati dai fotografi ufficiali dell’evento, ci rivedremo sul loro sito web.
Ritirata di pochi minuti in albergo e si ritorna a Cantalejo, questa volta in macchina, mi sono alleggerito, ho tolto i capi tecnici per la moto e quindi preferisco approfittare del passaggio gentilmente offertomi.
La temperatura sta scendendo, il telegiornale dice che tutto il Nord della Spagna è sotto una tormenta di neve!
Mi torna alla mente il mio precedente viaggio, quando rimasi bloccato per tre giorni per la neve ed il ghiaccio, e con me diverse migliaia di motociclisti, quell’anno, all’appello ne mancarono 9.000!
All’ufficio registrazioni degli arrivi, fino alle 21,00 , erano presenti 5 italiani: i 2 di Cuneo (Camper), il mio collega che aspetta gli arrivi la moto ma è in macchina, io , IN MOTO, ed il 5° che non abbiamo incontrato ma che spero sia un biker…
L’affluenza è modesta, sebbene a mezzanotte si festeggerà la “Notte Vieja” e di conseguenza il “Feliz Ano Nuevo” dei Moteri.
Fa decisamente freddo, siamo sotto lo zero di parecchi gradi.
Incontriamo gli amici cuneesi e ci andiamo a sedere davanti ad un fuoco, ne ardono diversi nella zona dei camper, gli altri falò sono tutti nella zona del camping.
Il marito stappa una bottiglia portata da casa, vino rosso, amabile, pochi gradi.
Si sta avvicinando la mezzanotte, ci portiamo al di sotto del palco, il piazzale è pieno ma niente di più di qualche centinaio di persone, non credo superino i 1.000
Finalmente scocca!
14 GENNAIO 2017
Iniziamo il Nuevo Ano Motero con una fetta di panettone ed una bottiglia di Spumante, sempre a cura dei nostri amici.
Chiacchiera dopo chiacchiera si fa l’una e , complice il freddo pungente, decidiamo di tornare in albergo.
Appena in centro a Cantalejo, una nutrita pattuglia di Guardia Civil, almeno 5 macchine ed una dozzina di uomini.
Ovviamente ci fermano, macchina con targa italiana…
Il tenente è molto gentile, controlla i documenti, poi gli facciamo omaggio di un calendario della Benemerita e ci ringrazia calorosamente.
Finalmente in camera!
Sono quasi le due, ma il report reclama i suoi tempi, lo butto giù a penna e poi mi butto giù a mia volta.
Alle 0700 sveglia, preparativi, colazione.
La moto è “congelata”, la temperatura ancora sotto zero.
In macchina andiamo a salutare gli amici, prendiamo un caffè e ci accommiatiamo, gli lasciamo l’incarico di ritirare eventuali premi della lotteria e per i bikers più distant.
Nell’uscire non posso non notare, ancora, il numero impressionante di BMW, ed un buon 50% RT, e continuano ad arrivare….neanche le regalassero!
Il Varadero attende con ansia di essere scongelato, quindi, motori e via!
Il tempo è bello ma la temperatura….
Si intravedono le alture del tunel Guadarrama, con un cappello di nuvole, più saliamo e più fa freddo, all’imbocco del tunnel i soliti -2°, all’uscita 2.
Scendendo la situazione migliora, il sole induce a pensare al caldo mentre le mani urlano vendetta, naturalmente i guanti riscaldati nei bauletti…
Finalmente Madrid, traffico intenso, ci fermiamo in centro a mangiare un boccone e mentre siamo seduti mi arriva una notizia da Raoul, venduto anche il secondo King!
Bene, ma ora devo pensare cosa fare, vorrei cambiare completamente modello, sto pensando ed un…ROAD KING!!!
Casa, freddo, scarico i bauletti, registro lo specchietto di destra, pulisco la visiera del casco e report!
Domani mattina, all’alba (il solito orario) si parte.
Il programma sarebbe di arrivare a Nimes, per un totale di 926 km, ma dipenderà da cosa troverò sulle alture verso Saragozza, siamo ad oltre 1.000 metri e una nevicata improvvisa o la strada gelata….
Ammesso che questo ostacolo non si presenti, dovrò fare i conti con il Mistral della Languedoc, e quello c’è sempre e normalmente intenso con raffiche violente.
Vedremo.
15 GENNAIO 2017
Con calma, con l’usuale estrema calma, mi alzo, colazione, carico la moto, saluto e parto.
Il tempo è discreto, temperatura sui 2 – 4 gradi, ma il vento la fa percepire attorno allo zero, comunque guido tranquillamente senza guanti termici.
Il traffico è ispano/domenicale, di prima mattina praticamente assente!
Inizio a salire, la temperatura ,ovviamente, inversamente proporzionale.
Vedo un mezzo spargisale in azione, se da un lato la cosa mi consola, dall’altro mi fa tenere gli occhi fissi sull’altimetro del navigatore e sull’asfalto.
All’andata avevo registrato mentalmente l’altezza massima a poco più di 1.100 slm, ma ora che penso alla possibilità della strada ghiacciata, controllo meglio, nel tratto da Siguenza a Calatayud, si superano, sebbene di poco, i 1.200.
Quota più che adatta per ghiaccio per terra, nevischio, pioggia…
Fortunatamente gli spagnoli abbondano nello spargere sale.
Ma sapendo che io sarei passato di lì, Giove Pluvio attendeva tranquillo e appena mi ha intravisto ha aperto il rubinetto.
Non intensa, non a scrosci, ma uno spray continuo, non abbastanza importante da farmi fermare per indossare l’antipiogga.
Scendendo verso Saragozza vedo sereno all’orizzonte, quindi si asciugherà da solo il Goretex.
Ecco il sole.
Comincia però a soffiare il vento, prima leggero, poi sempre più impetuoso, non proprio come il Mistral ma siamo da quelle parti..
Arrivato alla piana di Muela, vedo una distesa di pale eoliche che girano vorticosamente, di concerto girano anche quelle del biker, anche se non sono eoliche!
Quindi, tra prima e dopo Saragozza mi sciroppo un’ottantina di km di vento forte, per fortuna la direzione d’arrivo è quasi sempre ad ore 10, ciò significa che arriva di fronte, leggermente a sinistra, ma si può contrastare bene.
Faccio uno stop per un paio di foto, c’è una chiamata di Gino, l’amico di Cuneo che parte oggi da Cantalejo, lo richiamo, ha ritirato in nome mio il premio per il solitario arrivato da più lontano, bene!
Mi informa che sta cadendo un pò di nevischio, quindi penso che la mia decisione di passare per il mare sia stata la più giusta…..
Aspetta Silvio…..aspetta …
Esco da Barcellona e ricomincia il vento, ma questa volta subito intenso, violento, disordinato, arriva da tutte le direzioni.
Faccio fatica a mantenere la moto sulla mia corsia, spesso le folate di vento mi fanno piegare pericolosamente.
I cartelli “VIENTO FORTE” si susseguono.
L’idea è quella di arrivare a Montpellier, se non a Nimes, in modo da lasciarmi alle spalle la zona ventosa, perchè se qui la tramontana è forte, non oso pensare cosa sarà il MIstral.
Ad ogni buon conto 700 km li ho macinati, tutto quello che farò ancora è tutto di guadagnato.
Decido di fermarmi a La Jonquera per fare il pieno, così potrò attraversare tutta la zona ventosa senza dovermi fermare.
Pago, metto in moto, mi avvio e…..per un pelo vado a terra!
La forza del vento è aumentata talmente che è impossibile governare la moto, proseguire significherebbe finire certamente a terra e magari sotto le ruote di qualche TIR, ergo, camera nel motel di frontiera.
Inoltre la temperatura si è abbassata notevolmente, brutti nuvoloni hanno ricoperto il cielo, niet! si trascorrerà la notte qui.
Non c’è il ristorante, ma a mali estremi…King Burger con patatine!
Speriamo che durante la notte si calmi e che domani possa riprendere la strada, se così fosse, teoricamente potrei fare i 1.2000 km tutti in un tiro, ma molto più saggiamente, ne farò 8/900 , passerò la notte nei dintorni di Brescia, per essere a casa martedì prima di mezzogiorno.
Sempre che il vento cali…
A domani.
16 GENNAIO 2017
La notte quasi insonne.
Le varie ipotesi vengono esaminate, ma quello che è certo è che se il vento persiste con questa intensità, sarà impossibile muoversi.
Poco male, la camera sarà sicuramente disponibile ed il King Burger non chiuderà di certo!
Continuo a controllare le previsioni meteo, ma sembrerebbe che la situazione peggiore si stia delineando in Francia, vento forte e pioggia, qui sembrerebbe calare il vento…ma l’albero fuori dalla finestra segnala il contrario.
Verso le 05,00 mi arriva un messaggio confortante dalla Spagna: ” A La Jonquera si prevedono raffiche fino ad 80 km/h, neve su tutta la Spagna, leggermente migliore, ma non confortante, per la Francia”…
Bene, mi consulto con i miei neuroni e decido che;
- tornare indietro a Barcellona per aspettare domani e prendere un traghetto per Genova:JAMAIS!!! Chi si astiene dalla lotta….e mia mamma era una brava donna, quindi ESCLUSO!
- Aspettare che faccia giorno e valutare la situazione: potrebbe essere la soluzione più logica e normale, mah…io tutto sono meno che normale, guardo il mio albero di riferimento, mi pare che le fronde ondeggino un po’ meno violentemente di ieri
- Partire al più presto, anche con il buio, se il vento non sarà impetuoso, potrei guadagnare qualche km verso casa, se invece dovesse essere proibitivo, rientrare , se possibile, ed attendere tempi metereologici migliori
Nella valutazione dovrebbe prendere un posto importante la mia sana abitudine di non partire al buio, per evitare di non vedere eventuali lastre di ghiaccio, ma in questo momento prevale l’audacia: mi vesto e scendo!
Il consierge, quando mi vede vestito da “motero”, sgrana gli occhi e mi chiede, cortesemente dove devo andare, gli dico “In Italia”, più sgranati di così non si può , ma il dondolio sconsolato della testa è più che eloquente.
Mi informa che le notizie sono pessime, la Francia sarà sotto una coltre di neve…
Bene, tempo ideale per testare , ancora una volta, le mie gomme tassellate ed, eventualmente, chiodate.
Pago, saluto ed esco, ma non pago delle brutte notizie ricevute fino ad ora, quando incrocio quattro camionisti spagnoli che stanno entrando nel bar, chiedo loro se hanno aggiornamenti sullo stato dell’autostrada in Francia.
Spiacenti, arrivano da Barcellona, fino qui la strada è buona, al di là del confine…ad ogni buon conto un “Cuidado con la moto!” ed un “Buen viaje y suerte!” scalda il cuore!
Motore e via!
Il vento è di intensità più che accettabile, anche se qualche raffica improvvisa mantiene il sistema nervoso in continua allerta, soprattutto quando sorpasso un TIR o quando mi sorpassano.
E’ buio, non vedo la situazione della strada, la temperatura è sotto lo zero, quindi il gelo potrebbe essere in agguato.
Procedo spedito ma con prudenza, in prossimità di Perpignan il traffico aumenta e continua intenso.
All’improvviso uno spruzzo d’acqua sulla visiera!
Ci siamo?
Guardo in alto, ma è buio, intravedo nuvole ma non riesco a quantificare l’eventuale carico di pioggia, ad ogni buon conto solo uno spruzzetto e niente più.
Non posso incrociare le dita perchè sono artigliate sulle manopole.
Proseguo, alle 08,20 l’alba!
Meravigliosa!
Un colore rossastro che precede il levar del sole, si vedono le nuvole ma il tempo sembrerebbe volgere al meglio.
I km scorrono, il sole si alza, la temperatura no, mi guardo in giro: nessun segno di neve o nevischio, anzi, non fosse per le mani che mi dicono che siamo sotto lo zero, direi che potrebbe essere una splendida giornata.
Il traffico è intenso, soliti rallentamenti all’altezza delle principali uscite: Montpellier, Nimes e deviazioni.
Io proseguo imperterrito, felice che le previsioni, fino ad ora si siano rivelate di Baracchiana memoria.
Mantengo una media di 100 km/h, voglio avvicinarmi il più possibile a casa, se la situazione dovesse peggiorare almeno avrei meno km da percorrere domani.
Durante una sosta per pieno e cappuccino, vedo un bel po’ di soldati dell’ Armée Francaise, trasportati a cassone sui camion, che si riversano nell’autogrill, infreddoliti, a loro dire la temperatura si aggira sui -6*… le mie mani non mentono.
Ho indossato il giubbino riscaldato, ma non i guanti, per ora non soffro al punto di dovermi fermare per indossarli.
La strada scorre veloce sotto le ruote, io mi sento ottimista ma tengo sempre d’occhio il “piano di sopra” che si mantiene terso e limpido, alla faccia delle previsioni catastrofiche.
Quando poi arrivo in prossimità di Nice, il cielo si rannuvola pesantemente e la temperatura si abbassa ulteriormente, speriamo bene.
Ma alla vista del mare, del mio mare, il sole torna a splendere!
Nice, Monaco, Mentone, finalmente l’Italia!
All’ingresso dell’autostrada un bel cartello “Vento forte da Sanremo a Savona”, beh, per uno come me che ci è nato da queste parti e che conosce le folate di vento sui viadotti, oltre a quello che ho provato ieri sera a La Jonquera, questo avviso mi fa un pochettino sorridere.
E non dovevo proprio sorridere, anzi!
Mai provate, su questa autostrada, folate di vento così violente!
I viadotti lunghi sono una tortura, la moto va di qua e di là, a volte avvicinandosi pericolosamente al guard rail, senza che io possa minimamente impedirlo, per consolarmi, a Savona, un altro cartello che informa che il vento forte sarà fino a Voltri, tanto vale scrivere fino a Precenicco!
Finalmente il bivio per Alessandria – Milano, il vento persiste ma con meno intensità, il freddo invece aumenta, il Passo del Turchino non è innevato ma la sede stradale è completamente bianca a causa del sale che continua ad essere sparso dalle macchine operatrici.
Questo significa che il freddo non cala, e si sente.
Altro bivio, quello per Milano e poi Piacenza, comincio ad intravvedere la possibilità di fare rientro a casa questa sera, so che da Piacenza a casa servono 4 ore, sono le 14, 00 quindi potrebbe essere più che possibile.
Il tratto da Piacenza a Brescia è notoriamente MOLTO freddo, lo è stato all’andata e non si smentisce al ritorno.
La moto vola!
Come gli ormai storici buoi, ha sentito l’odore della stalla ed il Mitico VARADERO non si ferma più, quasi quasi nemmeno per il rifornimento!
Cala la sera, sono a Padova ed i brividi di freddo, nonostante il giubbino, si fanno frequenti e fastidiosi, ma la causa è la stanchezza e lo stress.
Sorpassare richiede sempre più attenzione e lo sguardo nel retrovisore sempre attento.
Comincio a vedere neve nei campi a lato, sto arrivando a Latisana, esco e dopo pochi minuti suono il campanello di casa!
Scendo e bacio la mia cavalcatura!
Varadero quanto ti amo!
Fine del viaggio: un totale di 1.153 km tutti in un tiro, non male.
Al prossimo viaggetto!
DETTAGLI TECNICI:
- KM totali percorsi: 4.196
- Consumo: media di 15 km/lt
- attrezzatura: chiodi della Best Grip
.faretto :
Navigatore ZUMO 550 (Fabio Chiuppani)
Tenda canadese 2 posti Ferrino:
…il secondo posto è per il Pinguino….
Sacco a pelo Millet: (Vidussi)
Stufa da campeggio Fiascaris (UD)
Guanti invernali Dainese in goretex (Motoshop Pignolo)
Casco modulare Shoei (Motoshop Pignolo)
..aerografato da Maurizio Forestan…
Moffole paramani Givi
Intimo Odlo (Vidussi)
Completo in Goretex Dainese (Motoshop Pignolo)
Air bag Elite Italia
Pettorina e guanti termici Klan
Collare in lana merinos (Amazon)
Fascia renale leggera in neoprene (Louis)
Collare stop wind
stivaletti invernali Dainese (Motoshop Pignolo)
per concludere, una buona attrezzatura risolve buona parte dei problemi.